ORIGINAL SOUNDTRACK: “STEVE JOBS”, DANIEL PEMBERTON

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La colonna sonora di Steve Jobs racchiude le due anime del film: quella più cinica e ambiziosa e quella tecnico-informatica, tra opera e videogame

'Steve Jobs' film - 2015Steve Jobs è la storia di un uomo ambizioso, probabilmente meno competente e meno talentuoso di quanto sia riuscito a far credere all’opinione pubblica, ma incredibilmente perseverante nell’idea di poter cambiare il modo di vivere delle persone. Nell’idea di poter portare a compimento il suo sogno. E il film di Danny Boyle e scritto da Aaron Sorkin, diviso in tre atti shakespeariani che evitano le trappole del biopic e si concentrano sui tre momenti più decisivi della carriera del genio della Apple, riesce nell’impresa di evidenziare il lato oscuro del suo protagonista, ma sottolineando comunque la sua incredibile forza di volontà. Il merito di questo risultato non deve essere riconosciuto esclusivamente nella regia misurata, nella brillantezza dei dialoghi o nella sontuosità delle interpretazioni (Michael Fassbender, Kate Winslet, Seth Rogen e Jeff Daniels su tutti), ma anche nell’utilizzo fondamentale delle musiche composte per il film da Daniel Pemberton.

 
Michael FassbenderLa colonna sonora di Steve Jobs è un trip sinfonico, che alterna passaggi da musica classica e operistica a suggestioni da videogame degli anni Ottanta: basti ascoltare un pezzo come Jack It Up per rendersene conto. Ma tutti i brani rispecchiano meravigliosamente l’incontro delle diverse anime del film: quella magniloquente, che racchiude il senso della personalità contraddittoria ma visionaria e leaderistica di Jobs, e quella più tecnico-informatica, meravigliosamente resa dalla sceneggiatura di Sorkin ma anche da questi irresistibili sottofondi musicali che riportano alla mente le sonorità di giochi cult come Tetris o Pac-Man. Il capolavoro è The Skylab Plan: cinque minuti di purissimo viaggio sonoro nei meandri della testa e delle manie ossessivo-compulsive di quest’uomo così controverso e affascinante. Il mood è incalzante ed esaltante, non a caso apre proprio l’atto conclusivo del film, quello in cui viene presentato l’iMac: dopo due fallimenti più o meno architettati ad arte (Macintosh, NeXT), Jobs riconquista la Apple e presenta al mondo intero il computer che è destinato a rivoluzionare il modo di relazionarci. Colpo gobbo a Cupertino.

Emiliano Dal Toso