“PAIS DEL CINEMA”: IL CINEMA E L’ITALIA DEGLI ANNI ’60 NELLE FOTO DI RODRIGO PAIS

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Al Museo di Roma in Trastevere, in un quartiere spesso prestatosi come set cinematografico, è stata inaugurata lo scorso 22 gennaio la mostra Pais Del Cinema, dedicata agli scatti del fotoreporter Rodrigo Pais e curata da Guido Gambetta e Salvatore Mirabella. Giocando con il cognome del fotografo romano, la mostra, visibile al pubblico fino al prossimo 8 marzo, si riferisce a quel decennio cinematografico che ha reso l’Italia un vero e proprio Paese del cinema, tra pellicole premio Oscar, grandi produzioni internazionali e divi nostrani esportati oltreoceano.

Con un archivio di oltre 400.000 foto, da lui stesso catalogato secondo un duplice ordine (cronologico e tematico), Rodrigo Pais ha immortalato il mutamento socio/culturale del nostro Paese attraverso la trasformazione di Roma, da città poverissima, ancora impolverata dalle macerie della guerra, a grande set a cielo aperto, tra miracoli economici, cambiamenti sociali e boom edilizi che sconvolgeranno, di lì a poco, il profilo della città eterna. Da semplice sciuscià a fotoreporter per il settimanale Vite Nuove, passando per L’Unità e Paese Sera, Pais, ha cristallizzato nelle sue foto un’Italia sulla quale ancora ci ripieghiamo, guardando con nostalgia a quello che eravamo.

sordiGli scatti presenti sono suddivisi sapientemente attraverso un’ordine cronologico che si muove per sottotemi che hanno influenzato la settima arte in quegli anni. Si parte con alcuni fatti di cronaca, seguiti da Pais per L’Unità, trasposti poi su pellicola. Dall’approvazione della legge n. 898 del 1970 che regolamentava il diritto al divorzio e il successivo referendum del 1974 ecco gli scatti sul set di Matrimonio all’italiana di Vittorio De Sica, Il giovedì con Walter Chiari, Scusi lei è favorevole o contrario? con Alberto Sordi e Giulietta Masina fino a Ménage all’italiana con Ugo Tognazzi e una giovanissima Romina Power.

Rodrigo Pais poi è anche testimone di quel boom edilizio nato grazie ai fondi del Piano Marshall destinati all’Italia che vedrà nascere nuovi quartieri periferici e altrettanta corruzione. Gli scatti del fotoreporter ci portano sui set di Mamma Roma di Pier Paolo Pasolini e de Il Boom di De Sica, due storie molto diverse che raccontano da angolazioni differenti due facce della stessa medaglia fatta di cementificazione e disperazione. L’Italia degli anni ’60 è anche quella dei grandi processi penali che, grazie a radio e tv, ebbero un forte eco mediatico capace di catturare morbosamente l’attenzione dell’opinione pubblica. Dall’omicidio di Wilma Montesi passando per il tristemente celebre caso Fenaroli-Ghiani il cinema si è lasciato ispirare dalla crudezza di quei fatti con pellicole come Il sicario di Damiano Damiani e A… come assassino di Angelo Dorigo.

bardotIl percorso della mostra continua poi analizzando il rapporto tra letteratura e cinema grazie al contributo di letterati come Alberto Moravia e Italo Calvino che presteranno il loro talento o le loro opere al servizio di registi e copioni. Ecco dunque l’obiettivo di Pais pronto ad immortalare la cerimonia di premiazione del Premio Strega o i set di pellicole come La noia con Horst Buchholz, Bette Davis e Chaterine Speak, Gli indifferenti con Claudia Cardinale, Il disprezzo con Anna Karina e Brigitte Bardot fino all’esordio di Nino Manfredi dietro la macchina da presa con l’episodio L’avventura di un soldato nel film L’amore difficile.

virna-lisiUna delle ultime sezioni è poi dedicata alla stretta della censura che colpì duramente il cinema nostrano ed i particolar modo Pier Paolo Pasolini accusato di vilipendio alla religione di Stato nel 1963 con La Ricotta. La mostra si conclude con una sezione dedicata a Virna Lisi, recentemente scomparsa, e ad una carrellata di immagini rubate sui set tra un ciak e l’altro, da Silvana Mangano accerchiata da giornalisti e fotografi per testimoniare la rasatura dei suoi capelli per Jovanka e le altre, Vittorio Gassman sulla mitica Lancia Aurelia de Il Sorpasso, Michelangelo Antonioni durante le riprese de L’eclisse o Sophia Loren immortalata durante la telefonata che le comunicava la vittoria dell’Oscar per la sua interpretazione ne La Ciociara.

Pais del Cinema, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Creatività, Promozione Artistica e Turismo – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali,non è l’unica mostra dedicata al lavoro di Rodrigo Pais. A Bologna è in corso La Dolce Vita di Pais, a testimonianza di come gli scatti del fotoreporter siano un prezioso contributo alla nostra storia, non solo cinematografica, per tracciare un ritratto di quello che è stato il nostro Paese, di come è mutato socialmente e culturalmente in un solo decennio.

Manuela Santacatterina

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