Addio a Sidney Poitier, aveva 94 anni

L'attore è mancato nella sua residenza alle Bahamas

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Sidney Poitier

Sidney Poitier, il primo attore afroamericano a vincere l’Oscar come migliore protagonista, è morto a 94 anni nella sua casa alle Bahamas, suo paese natale e che ha sempre fieramente rappresentato.

Curiosamente, Sidney L. Poitier era nato il 20 febbraio del 1927 a Miami, ma per una pura coincidenza, la famiglia era infatti lì in vacanza per il weekend. Una casualità che gli permise di avere automaticamente la cittadinanza americana, salvo crescere poi nella colonia britannica che avrebbe poi lasciato all’età di 15 anni, ancora per la città della Florida, dove andò a vivere con il fratello maggiore per un anno.

Si sarebbe poi trasferito a New York, dove fece numerosi lavori per mantenersi e si arruolò nell’esercito mentendo sulla sua età. Restò di stanza negli Stati Uniti e una volta finita la guerra iniziò a interessarsi alla recitazione, per cui dimostrò immediatamente un talento naturale.

Se ne accorse Joseph Mankiewicz, che lo volle protagonista al fianco di Richard Widmark di un film nel 1950 di enorme importanza sociale e politica, Uomo bianco, tu vivrai, in cui interpreta un medico afroamericano che si deve confrontare con il razzismo dell’America post bellica.

Sarebbe stato il primo di molti ruoli di questo tipo che fecero di Poitier un punto di riferimento per la comunità nera negli Stati Uniti, nel pieno della segregazione razziale.

Film come La parete di fango, in cui interpreta un evaso incatenato a un altro prigioniero, interpretato da Tony Curtis, profondamente razzista e costretto a fuggire insieme a lui, film potentissimo diretto magistralmente da Stanley Kramer e per cui entrambi gli attori ottengono la nomination all’Oscar come Miglior attore protagonista.

Statuetta che arriverà nel 1964, con I gigli di campo, di Ralph Nelson, storia di un tuttofare che diventa l’uomo della provvidenza per un piccolo convento di suore. Sarà la seconda e ultima candidatura per Poitier, che ne avrebbe meritate molte di più.

Basti pensare a film come Indovina chi viene a cena?, una delle opere più significative dal punto di vista politico della sua carriera, che arrivò sugli schermi nel 1967, insieme a La calda notte dell’Ispettore Tibbs, altrettanto importante, film in cui in entrambi i casi Poitier offre delle interpretazioni eccellenti.

Negli anni Settanta inizia a dedicarsi alla regia, dedicandosi a generi diversi, come il melodramma di Grazie per quel caldo dicembre, di cui è anche protagonista, e la commedia, con cui coglie un incredibile successo grazie alla coppia formata da Gene Wilder e Richard Pryor nel film Nessuno ci può fermare.

Negli anni ha diradato sempre di più la sua attività artistica, dedicandosi invece alla difesa dei diritti umani e alla sua missione di ambasciatore culturale di Bahamas. Questo non gli ha però impedito di girare alcuni film degni di nota, come Vivere in fuga, di Sidney Lumet, in cui duetta con un magnifico River Phoenix (che riceve una meritata nomination all’Oscar) e nella commedia I signori della truffa, al fianco di Robert Redford e Dan Ayckroyd, diretti da Phil Alden Robinson.

La sua ultima apparizione è in The Jackal, al fianco di Richard Gere e Bruce Willis.