Alberto Sordi e Monica Vitti: presentato a Roma il concerto-omaggio

L'"Alberto Sordi e Monica Vitti Memorial Concert", eseguito dalla Gerardo Di Lella Grand Orchestra, si terrà il 6 ottobre all'Auditorium della Conciliazione, con musiche dalle colonne sonore dei loro film.

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Il 6 ottobre all’Auditorium della Conciliazione, Roma celebra due dei suoi maggiori interpreti, con l’“Alberto Sordi e Monica Vitti Memorial Concert”, dove la Gerardo Di Lella Grand Orchestra, composta da 72 elementi, eseguirà brani dalle colonne sonore dei film con i due indimenticabili mattatori del cinema italiano. Lo stesso Maestro Di Lella ha presentato l’evento in Campidoglio, affiancato dal giornalista cinematografico e regista Fabrizio Corallo, che al divo e alla diva ha dedicato rispettivamente i doc Siamo tutti Alberto Sordi? e Vitti d’arte, Vitti d’amore. Con loro, la Presidente del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani Laura Delli Colli, la giornalista Gloria Satta, il critico musicale e giornalista Dario Salvatori e l’Assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda del Comune di Roma Alessandro Onorato.

Il concerto (un’iniziativa realizzata da Diaphonia Music SRLS, col contributo della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale di Emmanuele F. M. Emanuele tramite la Fondazione Cultura e Arte, col patrocinio di Regione Lazio e Roma Capitale) si articolerà in 22 brani (per oltre cento minuti di durata) richiamandosi a film come Amore mio aiutamiIl tassinaro, e segnatamente al lavoro di quattro compositori: Piero Piccioni, che firmò le musiche per moltissimi titoli dell’amico Alberto Sordi (tra cui tutti quelli da regista), Armando Trovajoli (tra le sue colonne sonore, quelle per due indimenticabili exploit di Monica Vitti, Dramma della gelosia e La Tosca), Riz Ortolani e Nicola Piovani.

Un omaggio, dunque, anche ai grandi autori musicali per il nostro miglior cinema: «Non esiste, secondo me, Paese al mondo che può vantare una quantità tale di melodie, di temi che tutti conoscono», ha dichiarato Di Lella, aggiungendo che la musica «qualche volta è andata oltre il film stesso», con la sua capacità di «dare una direzione espressiva e un’altra totalmente diversa alla stessa scena». Oltre ai nomi citati, Dario Salvatori ha menzionato anche Ennio Morricone, Giorgio Moroder, Luis Bacalov, Stelvio Cipriani. «Chi prenderà il posto di questi musicisti? Non lo sta prendendo nessuno», ha commentato il critico.

E la musica, non per nulla, è stato un lato non trascurabile dei talenti poliedrici di Sordi e Vitti, con canzoni eternate dal loro sodalizio (come la goliardica Ma ‘ndo vai se la banana non ce l’hai in Polvere di stelle), e non solo. Vitti, ha ricordato Laura Delli Colli (che all’attrice e amica ha dedicato il libro Monica Vitti del 1987 e il recentissimo Monica. Vita di una donna irripetibile), aveva infatti «una voce, tra le altre qualità, assolutamente speciale, che però, un po’ come la sua fisicità, era fuori dal suo tempo». E anche grazie a quella voce, ha proseguito Delli Colli, Vitti, dopo i successi come interprete del cinema “dell’incomunicabilità” di Michelangelo Antonioni, ha rivoluzionato la commedia all’italiana, «cambiando le regole» di un genere che prima era scritto soprattutto per gli uomini, con le donne confinate nei ruoli di «mogli o amanti» delle controparti maschili.

Dal canto suo, Gloria Satta, che ha seguito per decenni il percorso di Alberto Sordi, ha sottolineato la profonda intesa che lo legava a Piero Piccioni: l’attore, infatti, «non si sottraeva mai al confronto col suo pubblico, ma nel momento in cui varcava il cancello di casa sua, il Sordi nazionale tornava a essere l’Alberto privato», del quale uno dei testimoni privilegiati è stato proprio Piccioni. Un Sordi completamente diverso, ha aggiunto Satta, dalle figure che portava sullo schermo, «personaggi perlopiù negativi, canaglie, approfittatori, voltagabbana. Ma nella vita Sordi era esattamente il contrario».