Alcarràs, la recensione

Alcarràs, in sala dal 26 maggio con I Wonder Pictures, ha vinto l'Orso d'oro all'ultimo Festival del Cinema di Berlino

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Alcarràs

Da sempre la famiglia Solé si dedica d’estate alla raccolta delle pesche nel proprio frutteto ad Alcarràs, un piccolo paese in Catalogna. Il raccolto di quest’anno potrebbe però essere l’ultimo a causa dell’imminente minaccia di sfratto. È previsto infatti che i peschi vengano abbattuti e il terreno riconvertito a impianto solare, un progetto che provoca un profondo strappo all’interno di questa famiglia allargata e unita. Posti di fronte a un futuro incerto, i Solé rischiano di perdere la loro casa e tutto ciò che essa rappresenta.

Opera seconda della catalana Carla Simón (dopo il pluripremiato Estate 1993), coprodotta dall’italiana Kino di Matteo Pompili, Alcarràs ha meritatamente conquistato l’Orso d’oro dell’ultima Berlinale mettendo in scena ancora una volta le storie di famiglia della regista.

Se nel film precedente la Simón raccontava la madre biologica, questa volta si concentra su quella adottiva, sul luogo in cui è cresciuta, sulla sua grande e vitalissima famiglia popolata da diverse generazioni.

La mia famiglia è la mia principale fonte di ispirazione artistica e il tono del film – dice la Simón – è molto legato ai miei sentimenti verso questo luogo e verso mio nonno, morto qualche anno fa. Il dolore per la sua perdita mi ha fatto apprezzare la sua eredità, umana e di agricoltore. La nostalgia con cui osservo lo spazio in cui abitava e gli alberi che coltivava permea l’intero film. Vi è un parallelo tra gli ultimi giorni di una persona anziana e l’ultimo raccolto di una terra coltivata: in entrambi i casi ci sono sentimenti che fioriscono”.

Capace di fondere con sapienza il racconto più intimo con l’affresco sociale, i sogni dell’individuo con le esigenze di un mondo in costante mutazione, la giovane regista guida con mano sicura un cast corale dove convivono bambini impegnati in giochi frenetici, adolescenti in cerca della propria strada, adulti litigiosi alle prese con cambiamenti epocali e anziani che ci riportano al passato. Sono tempi e passi diversi quelli che si incrociano nel film, in una dimensione ricca di complessità e contraddizioni (compresi i costi imposti dalle risposte ai problemi ambientali), dove tutto sembra accadere proprio in quel momento.

“Alcarràs è un piccolo villaggio nella Catalogna più profonda, nota come il Far West catalano a causa del paesaggio pianeggiante e della durezza della sua gente. Qui i miei due zii coltivano le pesche e le loro terre sono sempre state come una seconda casa per me. Circa dieci anni fa però ai miei familiari sono stati sottratti i campi che coltivavano: allora ero solo una ragazzina, ma potevo sentire e condividere la loro rabbia, la loro impotenza e il loro senso di ingiustizia. In quel momento di crisi ho osservato come si sono trasformate le relazioni familiari, per questo il film ritrae i Solé nel momento in cui stanno per perdere la propria identità comune. Questa è la storia dell’appartenenza a una terra, a un luogo, ma anche un dramma sull’eterna tensione generazionale, sul doloroso superamento delle antiche tradizioni e sull’importanza di rimanere uniti nelle difficoltà”.

Un film non facile da costruire a livello drammaturgico. “Racconto qualcosa che sappiamo accadrà, quindi come creare tensione? Il cuore pulsante del film sta proprio nelle relazioni che emergono grazie a questa straordinaria coralità, tra dialoghi incrociati, energie contrapposte, caos e piccoli, ma significativi gesti che provocano effetti domino. Ho lavorato con attori non professionisti che hanno un grande attaccamento alla terra. Per farli diventare una vera famiglia, ho fatto trascorrere loro così tanto tempo insieme che ora si chiamano con i nomi dei loro personaggi”.

RASSEGNA PANORAMICA
voto
alcarras-la-recensioneDa sempre la famiglia Solé si dedica d’estate alla raccolta delle pesche nel proprio frutteto ad Alcarràs, un piccolo paese in Catalogna. Il raccolto di quest’anno potrebbe però essere l’ultimo a causa dell’imminente minaccia di sfratto. È previsto infatti che i peschi vengano abbattuti...