Austin Butler non riesce a togliersi l’accento di Elvis Presley

L'interprete di Elvis nel biopic diretto da Baz Luhrman ammette di avere problemi a distinguere la sua vera voce

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Il 22 giugno uscirà nei cinema italiani Elvis, l’attesa rivisitazione in chiave cinematografica della vita di Elvis Presley diretta da Baz Luhrmann con protagonisti Austin Butler e Tom Hanks.

Per calarsi nei panni del re del rock ‘n roll, Austin Butler ha fatto un lavoro davvero encomiabile sia dal punto di vista fisico (attraverso movenze, gesti, espressioni) sia vocale, a tal punto da non riuscire più a togliersi quel timbro così basso e profondo di voce, marcato anche dall’accento del Tennessee che tanto caratterizzava il tono di Elvis. L’attore ne ha parlato nel corso di una recente intervista a ET (potete vedere il video qua).

Ancora oggi continuo a chiedere alla gente: “Ma è questa la mia voce?”, perché questa sembra la mia reale... Quando vivi con qualcosa per oltre due anni e non fai nient’altro, penso che non puoi farci niente. Diventa una fibra del tuo essere”.

Per quanto riguarda la fisicità del Elvis, Butler ha osservato che la parte più difficile è stata quella di incarnare la persona reale, non l’idea di lui creata dal pubblico.

Ci sono così tante cose là fuori che sono diventate caricature… anche parlare del suo arricciare le labbra. È qualcosa che non faceva così tanto come pensiamo“, ha osservato Butler. “Lo faceva quando gli scattavano le foto. Si trattava di capire quanto si poteva essere sottili con queste cose e mantenere comunque la sua essenza. È stato un continuo andare avanti e indietro tra cose tecniche e umane. L’obiettivo è sempre stato quello di mostrare la sua anima“.