Cannes 2022, il regista russo Kirill Serebrennikov: “No alla guerra e al boicottaggio!”

Žena Čajkovskogo (La moglie di Čajkovskij) di Serebrennikov è in Concorso al 75° Festival di Cannes e sarà prossimamente insala con I Wonder Pictures

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Kirill Serebrennikov.

Kirill Serebrennikov, regista dissidente russo in corsa per la Palma d’oro al Festival di Cannes 2022 con Žena Čajkovskogo (La moglie di Čajkovskij), in conferenza stampa ha espresso il suo dissenso rispetto alla guerra e al boicottaggio della cultura russa.

Žena Čajkovskogo, dramma in costume in Concorso a Cannes 2022, racconta del tormentato matrimonio tra il celebre compositore Pëtr Čajkovskij e sua moglie, la sfortunata Antonina Miljukova. Il film sarà prossimamente in sala con I Wonder Pictures.

Serebrennikov sostiene con determinazione l’importanza di continuare a parlare dei grandi personaggi della cultura russa e spiega che il suo film è molto fondato sull’aspetto umano e personale della figura del compositore Čajkovskij (1840-1893).

La cultura russa ha sempre promosso i valori umani e visto le anime delle persone” ha detto il regista. 

Serebrennikov, noto per le sue creazioni audaci e il suo sostegno alle persone LGBT+, era stato impossibilitato a partecipare al Festival di Cannes in due delle precedenti edizioni poiché costretto agli arresti domiciliari. i suoi film, Petrov’s Flu (2021) e Leto (2017) erano stati presentati senza di lui.

Quest’anno Serebrennikov, giunto a Cannes in presenza, non si sottrae alle incalzanti domande domande sul conflitto tra Russia e Ucraina attualmente in corso. Sostiene di non aver ricevuto fondi dallo Stato per la produzione del suo film in costume, curato anche nei dettagli di una scenografia scrupolosa. “Credetemi non si tratta di un film di propaganda” sottolinea il regista.

Serebrennikov, che è stato anche regista e direttore teatrale, invoca la pace ma in merito al boicottaggio della cultura e delle personalità russe sottolinea: “Capisco che le persone chiedano il boicottaggio, ma non lo accetto. La spinta imperialista russa deve cessare, ma dovremmo evitare di boicottare il teatro, il cinema; al contrario è questo che fa sentire vive le persone. Il boicottaggio della cultura russa mi sembra insopportabile“.

In merito alla tragica situazione del popolo ucraino, Serebrennikov si dice consapevole del dramma che le persone stanno affrontando, invoca una pace immediata e sottolinea la necessità, sia da un punto di vista artistico che materiale, di offrire aiuto e sostegno alle vittime di questo conflitto: “Lo faccio da solo” dice il regista.