Christian 2, tornano i miracoli di Edoardo Pesce

Edoardo Pesce torna nei panni dell’ex picchiatore divenuto “santo” dopo la comparsa delle stigmate. Dal 24 marzo su Sky

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Torna la «serie dei miracoli». Torna Christian e il suo picchiatore divenuto “santo” dopo la comparsa delle stigmate sulle mani. A dargli il volto nella serie, prodotta da Sky Studios e Lucky Red in collaborazione con Newen Connect e in onda dal 24 marzo su Sky e NOW, è di nuovo Edoardo Pesce, ormai legato al suo personaggio. Nella seconda stagione, scritta da Valerio Cilio, Patrizia Dellea, Valentina Piersanti e Stefano Lodovichi (che è anche il regista e il produttore creativo), sarà di nuovo alle prese con il suo inspiegabile dono, ma anche con nuovi nemici e con il vuoto lasciato dalla morte del fratello. Ne abbiamo parlato con lui.

La prima stagione era stata un coraggioso esperimento che mischiava ironia e dramma, horror e fantascienza. La seconda prosegue sullo stesso binario?

Sì, segue la scia della precedente. E riparte dal fatto che Lino è morto e quindi Christian deve prendere il suo posto. Cerca di fare una sorta di “Stato sociale” nella Città-Palazzo. Come diceva lo sceneggiatore, è «un’utopia coatta». Christian sogna un sistema un po’ più fricchettone (ride, ndr), in cui tutti vanno d’accordo. Alla fine però non si realizzerà. Quando penso a questa seconda stagione mi viene in mente Il signore delle mosche e a come poi, sull’isola, escano le varie nature umane.

E come ritroviamo Christian?

Lui non è cambiato, è sempre inconsapevole. Rimane se stesso, una sorta di bambinone. Mantiene la sua ingenuità. Diciamo che le cose gli capitano senza mai davvero sceglierle. Anche per questo mi auguro che possa mantenere l’empatia con il pubblico.

Lui, come la serie, resta avvolto da un velo di mistero perché nulla sembra davvero essere come appare. Tu che lo conosci, ci puoi dire se è buono o cattivo?

Christian fondamentalmente è un buono. Io poi ho cercato di dargli un po’ della mia ironia romana. Sono stato libero di muovermi, ho avuto un ampio spazio di interpretazione e per questo sono molto grato. L’ho potuto fare mio. Il feedback della prima serie è stato molto positivo, quindi spero piaccia anche questa seconda. Anche perché non è una serie violenta come altre molto note. Non mette in cattiva luce la periferia romana dove è idealmente ambientata. Parlando con le persone che ci vivono, mi hanno confidato che hanno apprezzato questo aspetto: non si sono sentiti, diciamo così, “sfruttati” per raccontare un mondo negativo.

Torna con te anche Claudio Santamaria? Ci sono dei nuovi personaggi?

Ci sono delle new entry: Laura Morante e Camilla Filippi. La prima interpreta la Nera, un misterioso personaggio pieno di sorprese. La Morante è impegnata in un ruolo un po’ trascendentale. Filippi invece sarà Esther, una donna che non sembra vivere bene la presenza di Christian e si troverà ad avere a che fare con Matteo, interpretato sempre da Claudio Santamaria. Fra me e lui il rapporto si sviluppa ulteriormente perché viene a Città-Palazzo.

Tu che miracolo chiederesti a Christian?

Lo scudetto della Roma (ride, ndr). No, scherzo (la voce si fa seria, ndr). Ora come ora, anche se magari sembra scontato dirlo, chiederei di fermare questo assurdo conflitto in Ucraina. Non vorrei essere retorico, ma mi capita di pensare a quelle persone, soprattutto a quei bambini. Ho portato da poco mia nipote a Disneyland. Guardavo tutti quei ragazzini a Parigi e pensavo a quanta differenza c’è fra loro e quelli che vivono, a non troppi chilometri di distanza, al freddo e nella guerra.

Quali sono i prossimi impegni di Edoardo Pesce?

A parte Christian in uscita a marzo, arriverà un film a cui tengo molto: El Paraìso di Enrico Maria Artale. Uscirà anche l’opera prima di Francesco Frangipane, con Vanessa Scalera. Inoltre proprio ora sono in treno perché sto andando a Napoli per fare una prova costume per quella che dovrebbe essere una partecipazione nell’Amica geniale.