In attesa della presentazione all’81ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia del suo prossimo progetto, la serie Disclaimer per Apple TV+ con Cate Blanchett e Kevin Kline, che sarà lanciata l’11 ottobre, il regista premio Oscar Alfonso Cuarón al Locarno Film Festival durante una masterclass ha rivelato il suo interesse nel realizzare un film horror.
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A Locarno il regista messicano, noto per acclamate opere di vario genere che vanno da Harry Potter e il prigioniero di Azkaban a Roma, è stato insignito del premio alla carriera. “Sono onorato, ma spero che non sia un segno che la mia carriera è finita. Ho ancora molti film da realizzare!”, ha detto scherzosamente Cuaron.
Cuarón e l’horror
Nel fare una distinzione tra i suoi gusti e quelli di Guillermo del Toro, Cuarón ha detto di adorare i film horror, ma mentre il suo amico e collega propende verso il fantasy e l’horror metafisico, lui ha specificato di preferire un genere più concreto e ha citato titoli come Rosemary’s Baby e The Tenant di Roman Polanski come sue influenze.
Harry Potter e il prigioniero di Azkaban
Cuarón ha parlato della sua collaborazione con JK Rowling su Harry Potter e il prigioniero di Azkaban. Inizialmente il regista aveva esitato ad accettare il progetto, ma è stato conquistato dopo aver letto il libro. “Ho visto che era grandioso”, ha detto, notando che la scrittura della Rowling si è concentrata sul passaggio dall’infanzia all’adolescenza e sul contesto sociale di certe classi, piuttosto che solo sulla magia. “Amo l’universo che lei [Rowling] ha creato perché è così radicato nell’umanità. È stato un piacere fare quel film”, ha aggiunto Cuarón.
L’esperienza di Harry Potter si è rivelata preziosa per i progetti futuri di Cuarón. “Sapevo che per fare I figli degli uomini (2006) avrei avuto bisogno di effetti visivi – ha spiegato – Ho detto, ok, non so niente di effetti visivi. Questo film sarà la mia prescuola”. Le competenze acquisite ne Il prigioniero di Azkaban hanno così influenzato il suo lavoro sul thriller distopico I figli degli uomini e successivamente sul dramma ambientato nello spazio Gravity.
Gravity e Roma
Un fallimento commerciale quello de I figli degli uomini che ha portato la sua carriera ad una battuta d’arresto, ma poi c’è stato Gravity, concepito come un progetto commercialmente attraente che l’ha invece rilanciata.
Durante la masterclass, Cuarón ha sottolineato l’importanza di reinventarsi e di mettersi alla prova come regista. Ha descritto l’approccio con cui ha creato Roma, per il quale ha vinto l’Oscar come miglior regista, un completo allontanamento dai suoi metodi precedenti. “Ho scritto la sceneggiatura, ma la regola era che l’avrei scritta senza guardarmi indietro, nessuna correzione”, ha detto. Ha poi accantonato la sceneggiatura e girato il film in continuità temporale, con gli attori che imparavano le loro battute giorno dopo giorno.
Questo processo non convenzionale ha avuto un forte impatto emotivo sul regista. “Non mi rendevo conto del peso che stava avendo nel riprodurre lo spazio della mia infanzia – ha detto Cuarón – È stato come entrare in un sanatorio e ricevere elettroshock”.
FONTE: Variety