«Non è facile incontrare una troupe così bella, professionale, allegra e piena di sorrisi, ma soprattutto una troupe che mi ha accolto a braccia aperte». Così un emozionato Raoul Bova ha voluto salutare e ringraziare il set di Don Matteo 13, nell’ultimo giorno delle riprese, visibilmente soddisfatto ed emozionato per la nuova avventura appena terminata. «Mi sono sentito supportato sia professionalmente, che umanamente e artisticamente. Grazie a voi sono riuscito a entrare nella vostra famiglia e mi sento parte di voi, grazie».
Ad abbracciare il collega sono intervenuti anche Nino Frassica e Maria Chiara Giannetta, volti ricorrenti nella longeva serie di Rai 1 che debutterà in prima serata a marzo.
Raoul Bova è entrato nella tredicesima stagione come new entry nei panni di Don Massimo, chiamato a riempire il vuoto lasciato dal protagonista Terence Hill.
“Don Massimo è sarà un prete diverso” – si legge nella nota stampa. “Diverso da Don Matteo e da tutti gli altri. Un prete della “terra”, contadino, abituato a sporcarsi le mani, più propenso a stare tra gli ulivi umbri a zappare la terra che a stare dentro le quattro mura della canonica. Certamente saldo nella sua fede e nel suo rapporto con Dio, ma con le difficoltà di tutte le persone di oggi, dell’uomo comune: un prete che, come tutti noi, ha a volte anche bisogno di sfogarsi, di scaricare le tensioni. Arriverà a Spoleto al suo primo incarico in una parrocchia, portando con sé la sua vocazione travagliata e un passato misterioso. Un prete moderno che dovrà fare i conti non solo con le difficoltà degli altri, ma soprattutto con le sue. Un uomo che pensava che la vita da sacerdote sarebbe stata una vita solitaria, senza famiglia, e che invece scoprirà di avere una famiglia ancora più grande, la grande famiglia di don Matteo.