Enigma Rol, Anselma Dell’Olio: «Fellini fu il primo a parlarmi di lui»

La regista Anselma Dell’Olio parla a Ciak del suo film sul noto e discusso sensitivo torinese, caro tra gli altri a Federico Fellini.

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enigma rol

Chi era Gustavo Adolfo Rol? Un sensitivo, un veggente, un guaritore? La «grondaia di Dio» come si definiva lui stesso, o un «mediocre prestigiatore» come lo liquidò Piero Angela nel suo libro Viaggio nel paranormale? «Lascio decidere al pubblico», avverte Anselma Dell’Olio, che lo racconta nel suo documentario Enigma Rol, al cinema il 6, 7 e 8 novembre dopo essere stato fra le Proiezioni speciali della 18ma Festa del Cinema di Roma. Dell’Olio, anche sceneggiatrice del film con Alessio De Leonardis (Ciak d’oro 2022 come miglior regista esordiente per Ghiaccio) non ha conosciuto di persona Rol (nato nel 1903 a Torino, dove è morto nel 1994) ma ne ha incrociato la fama durante il suo lungo percorso cinematografico, iniziato col direttore del doppiaggio Mario Maldesi e proseguito con cineasti come Luchino Visconti, Marco Ferreri e Federico Fellini. A questi ultimi due Dell’Olio ha dedicato rispettivamente i doc La lucida follia di Marco Ferreri e Fellini degli spiriti, che la porta, insieme al successivo Franco Zeffirelli, Conformista ribelle, ad occuparsi di Rol.

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«Fellini fu il primo a parlarmi di lui, lo adorava, andava sempre a Torino, lo chiamava, gli chiedeva consigli. Conoscevo anche Zeffirelli, e leggendo la sua autobiografia scopro che era anche lui molto amico di Rol, glielo presentò mia cognata Adriana Asti». Insomma, alla regista, «è “caduto in grembo”» questo film, prodotto da Francesca Verdini per La Casa Rossa con Rai Cinema, co-prodotto da Pietro Peligra per RS Productions (anche distributore) e Agostino Saccà per Pepito Produzioni, in associazione con Luce Cinecittà. «Volevo presentare il personaggio a tutto tondo», specifica Dell’Olio, «non fare un’agiografia. Il mio amico Paolo Mieli mi disse subito che dovevo fare i conti con Piero Angela». Altro nodo, l’assenza di interviste video a Rol: «Quindi ho impostato il film basandomi sui testimoni diretti, e ce ne sono ancora tantissimi: ha conosciuto migliaia di persone, famose e non, perché il suo telefono squillava 24 ore al giorno, e lui era fortemente mosso dall’idea di voler aiutare la gente».

Fra i molti contributi, troviamo quelli del direttore d’orchestra Riccardo Muti, di scrittori e giornalisti come Emanuele Trevi, Paola Giovetti, Andrea De Carlo, Giuliano Ferrara, Pietrangelo Buttafuoco, di attrici come Adriana Asti e Paola Gassman. Ma alle loro parole si alternano brani in animazione, realizzati dal collettivo Kalico Jack («le ho sentite come delle figlie artistiche, giovani, con un tratto leggero, un po’ naif, che mi è piaciuto molto») e di finzione in live-action, dove Rol è interpretato da Lorenzo Acquaviva: «Era il più bravo e il più somigliante», spiega Dell’Olio, «anche se Rol era alto un metro e novanta, Lorenzo no. Ma se devo scegliere tra uno più somigliante e uno più bravo, scelgo senza dubbio il più bravo».