Ciak Bizarro: il “terrorista dei generi” Lucio Fulci omaggiato a Tenerife

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Ecco una foto davvero “bizarra”: il “terrorista dei generi” Lucio Fulci con la regista Antonietta De Lillo, nota soprattutto per aver diretto il raffinatissimo film Il resto di niente dal romanzo storico di Enzo Striano, nonché diversi “videoritratti”, tra cui il recente Il signor Rotpeter presentato fuori concorso alla 74 Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia. Responsabile di quel fatidico incontro, accaduto 23 anni fa, fu proprio il sottoscritto che alimentò una bella sintonia tra i due, al punto che De Lillo volle realizzare La notte americana del Dr. Lucio Fulci, oggi più che mai documento prezioso in cui Fulci ripercorre, col suo accattivante narrare, tutta la sua carriera artistica.

Ne parliamo perché proprio la scorsa settimana al Festival di Tenerife, alla presenza della figlia del regista, Antonella, sono iniziate le celebrazioni del “Lucio Fulci’s 90th Birth Anniversary (1927-1996)”, con una retrospettiva del suo cinema organizzata insieme alla Filmoteca Canaria. Il primo evento è stato la proiezione del film “L’aldilà” (1981) con esecuzione dal vivo della colonna sonora a cura del Maestro Fabio Frizzi.

Ci auguriamo che anche in Italia sorgano analoghe iniziative per rivedere e/o far scoprire ai più giovani una filmografia molto ricca, che ha attraversato tanti generi, dal comico, al film per ragazzi, dal sexy al dramma storico, dal fantasy al post-atomico, dal thriller all’horror, a favore di un cinema popolare “non omologabile”, spesso oltranzista e “contaminato” da sguardi d’autore.

Come ebbi a scrivere nella prefazione del volume Il terrorista dei generi-Tutto il cinema di Lucio Fulci (il più completo studio sulla vita e le opere di L.F.) di Paolo Albiero e Giacomo Cacciatore, seconda ed., Leima, 2015: “Lucio ci ha guidati con la mano ferma dell’incantatore nel cosmo con Franco e Ciccio, nelle case ammuffite dell’Ade, nei Palazzi del Potere frequentati da Onorevoli maniaci e da Pretore nude sotto la toga, nel Klondike di Jack London, come nel West disperato di Brett Harte. E al di là di quelli che possono essere riconosciuti i suoi film più belli e riusciti (per chi scrive: “Una sull’altra”, “Una lucertola con la pelle di donna”, Non si sevizia un paperino”, “All’onorevole piacciono le donne”, “I quattro dell’Apocalisse”, “Sette note in nero”, “L’aldilà”), che vertono sull’incontro-scontro tra istinti e ragione (anche di Stato!), tra inconscio e consapevolezza, tra crudeltà e grottesco dell’esistenza, nel cinema di Lucio Fulci restano sempre in primo piano (magari inquadrati da una lente a doppio fuoco) gli umori, il sangue e le ombre che ci rendono agli occhi di tutti “commedianti e martiri” del nostro destino.”

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