Favino difende gli attori italiani, Mikkelsen rilancia sul doppiaggio

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Venezia80 - Foto Ufficiali 31 agosto
MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA 2023 giornata del 31-08-2023

Hanno fatto e stanno facendo rumore le parole di Pierfrancesco Favino. L’attore, in concorso a Venezia 80 con due film, Comandante di Edoardo De Angelis e Adagio di Stefano Sollima, ha infatti criticato molto la scelta ricaduta su Adam Driver per interpretare Enzo Ferrari nel film, anch’esso in concorso, di Michael Mann.

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Non è la prima volta che l’attore esterna questo suo pensiero, era già successo all’uscita di House of Gucci, guarda caso ancora con Adam Driver a interpretare la parte di un italiano, Maurizio Gucci. Durante l’incontro per la stampa per la presentazione del film Sollima a Venezia, Favino ha rilanciato. Ecco le sue parole.

“I Gucci avevano l’accento del New Jersey non lo sapevate? C’è un tema di appropriazione culturale, non si capisce perché non io ma attori di questo livello (erano presenti gli altri protagonisti di Adagio, Toni Servillo, Adriano Giannini, Valerio Mastandrea n.d.r.) non sono coinvolti in questo genere di film che invece affidano ad attori stranieri lontani dai protagonisti reali delle storie, a cominciare dall’accento esotico. Se un cubano non può fare un messicano perché un americano può fare un italiano? Solo da noi. Ferrari in altre epoche lo avrebbe fatto Gassman, oggi invece lo fa Driver e nessuno dice nulla. Mi sembra un atteggiamento di disprezzo nei confronti del sistema italiano, se le leggi comuni sono queste allora partecipiamo anche noi».

Parole forti che stanno facendo rumore a Venezia in queste ore, e che stanno commentando anche colleghi internazionali del Pierfrancesco nazionale.

Mads Mikkelsen, l’attore danese protagonista del film Bastarden, anche questo in concorso e quindi, come Favino, in corsa anche per la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile, interrogato sull’argomento da La Repubblica, ha ampliato ulteriormente la discussione. Mikkelsen, infatti, dice che il problema viene però azzerato nel momento in cui il film viene doppiato, citando paesi in cui la pratica è normale come Francia, Germania, Spagna e naturalmente l’Italia.

A rispondere direttamente a Pierfrancesco Favino è stato uno dei produttori di Ferrari, Andrea Iervolino, che ha così commentato le esternazioni dell’attore.

“Caro Favino, negli ultimi trent’anni, il cinema italiano non ha creato uno star system riconoscibile nel mondo. Restando chiuso a collaborazioni internazionali che in un mondo globale ritengo al contrario utili alla crescita del settore.

Gli altri Paesi non americani hanno avuto invece un approccio diverso e forse vincente dando vita e luce a: Banderas, Bardem, Cruz, Cassel, Cotillard, Kinnam, Mikkelsn, Schoenaerts, Kruger che sono oggi nomi internazionalmente riconosciuti con un notevole e comunque discreto valore.

In Italia al contrario proprio per valorizzare e lanciare talent italiani, bisogna fare film internazionali, inserendo nel cast un mix di attori stranieri e nostrani. Solo così i talenti italiani, che sono tantissimi e non tutti ancora scoperti, possono iniziare ad avere visibilità a livello mondiale per poi essere protagonisti di film che potrebbero costare intorno ai 100.000.000 dollari come Ferrari. Il cinema italiano deve guardare oltre il proprio Paese e mettere in campo sinergie con l’industria internazionale che vuole investire sulle icone del made in Italy

Film come ‘Ferrari’ che vengono distribuiti in 150 paesi nel mondo promuovono profondamente l’Italia e il genio italiano nel mondo dando lustro e visibilità al nostro Paese. Per rilanciare il cinema italiano, quindi la produzione Made in italy e di conseguenza gli artisti devono realizzare film con storie che parlano a tutto il mondo, con star internazionali che lavorano fianco a fianco con i nostri talenti e con le nostre maestranze locali con l’unica finalità di valorizzare quanto meritano le storie italiane e gli attori italiani”.

Solo per fare un esempio in linea: nel nostro film ‘Modigliani’ diretto da Johnny Deep, Riccardo Scamarcio sarà uno dei protagonisti principali, e sarà affiancato da Al Pacino e tanti altri, ma ovviamente non è un film che costa cento milioni, ha un budget molto più modesto e quindi può sperimentare una formula a cast misto che darà molta luce e visibilità a Scamarcio e a tutti gli altri attori non internazionali che faranno parte del cast”.