Alicia Vikander e Jude Law sono protagonisti del dramma storico Firebrand, di Karim Aïnouz (La vita invisibile di Euridice Gusmao, 2019), in concorso al 76° Festival di Cannes. Basato sull’omonimo romanzo di Elizabeth Fremantle e ambientato nell’Inghilterra tra il 1543 e il 1547, in Firebrand Vikander è Caterina Parr, sesta e ultima moglie del re Enrico VIII, interpretato da Law. Il film sarà distribuito in Italia da Vertice 360.
Firebrand, il fatto
Nell’Inghilterra dei Tudor intrisa di sangue, Katherine Parr, sesta e ultima moglie di Enrico VIII, viene nominata reggente mentre il tiranno sta combattendo oltreoceano. Katherine cerca di fare il possibile per costruire un nuovo futuro basato sulle sue idee protestanti radicali. Tuttavia, quando il re torna, sempre più malato e paranoico, si accanisce proprio contro i radicali, accusando di tradimento l’amica d’infanzia di Katherine e mettendola al rogo. Inorridita e addolorata, ma costretta a negarlo, Katherine si ritrova a lottare per la propria sopravvivenza. La cospirazione si ripercuote nel palazzo. Tutti trattengono il fiato, preoccupati che la regina faccia un passo falso e che Enrico le prenda la testa come ha già fatto in passato.
Firebrand, l’opinione
Non è una novità vedere rappresentata sul grande e piccolo schermo l’intricata storia politica, sentimentale e di fede di Enrico VIII. La sua personale vicenda, quella delle sue sei mogli e di sua figlia, la futura regina Elisabetta I, si presta bene ad appassionanti messe in scena e non solo per gli sviluppi politici e religiosi. Era l’epoca della Riforma luterana, della lotta e dell’affermazione del potere temporale su quello spirituale e la storia di Enrico VIII rispecchia in modo assai umano i grandi cambiamenti in atto.
Il regista brasiliano Karim Aïnouz, al suo primo film in lingua inglese, con Firebrand si concentra sulla figura di Katherine Parr, l’ultima delle sfortunate mogli di Enrico VIII.
Le azioni squilibrate del re sono al culmine in un momento di forte crisi e disorientamento sociale e religioso anche per il Paese. Katherine sembra gestire con scaltrezza la pericolosa relazione con il suo re, ma intimamente non cessa di sostenere in segreto il nascente movimento riformista.
Tanta premessa è necessaria per sottolineare l’abilità con cui Aïnouz è riuscito a restituire all’inizio del suo film un contesto storico non facile da dipingere. Grazie ad una buona caratterizzazione dei personaggi in una scrittura firmata da Henrietta Ashworth e Jessica Ashworth, già sceneggiatrici della serie Killing Eve, il regista riesce a fornire tutti quei complicati elementi indispensabili a dare l’innesco a questa storia tutta giocata sulle relazioni.
Al centro ci sono i due personaggi del re e della regina, con Jude Law quasi irriconoscibile, ma credibile ed equilibrato, nei panni di un monarca dal fisico assai malato, eppure ancora violentemente vigoroso, e Alicia Vikander in quelli della sua tenace consorte che, sebbene spaventata dalla follia del re, non se ne lascia atterrire.
Attorno a loro, quasi come in uno dei più classici drammi shakespeariani, hanno un peso anche le relazioni che intercorrono con gli altri personaggi tra cui i figli del re, orfani di madre, dove si scorge la figura della futura Elisabetta I d’Inghilterra (Junia Rees) e della sua sorellastra (Patsy Ferran), che sarà poi Maria I detta la sanguinaria. E ancora Thomas Seymour (Sam Riley), innamorato di Katherine, e il vescovo Stephen Gardiner (Simon Russell Beale), improbo consigliere del re.
Firebrand è un racconto fondato sull’intreccio di queste relazioni e sui sentimenti d’amore, d’angoscia, paura e desiderio che i personaggi vivono e condividono, nel complesso ben resi da tutti gli interpreti. È un dramma storico che mette in scena i classici temi del potere, della fiducia, dell’astuzia e del tradimento. Un lavoro in se stesso non particolarmente originale ma ben fatto e godibile.
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I due capitoli sulla storia delle regina Elisabetta I realizzati dal regista indiano Shekhar Kapur, Elisabeth (1998) ed Elisabeth: The Golden Age (2007), con una eccellente Cate Blanchett nei panni della manarca.
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