Hunters 2, la recensione della serie con Al Pacino

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I cacciatori di nazisti di David Weil sono tornati per l’ultimo, conclusivo capitolo, che vede riuniti Al Pacino insieme a Logan Lerman, Jerrika Hinton, Lena Olin, Josh Radnor, Tiffany Boone, Carol Kane, Louis Ozawa, Kate Mulvany e Greg Austin.

IL FATTO

Nel 2020 abbiamo incontrato gli Hunters, eterogeneo gruppo di ebrei che, seguendo il motto «la miglior vendetta è la vendetta», dà la caccia ai nazisti che dalla fine della guerra si sono infiltrati sul territorio americano e li elimina. Il creatore della serie David Weil (Invasion, 2021), i cui nonni sono sopravvissuti all’Olocausto, aveva allora messo in scena una narrazione in cui il pulp tarantiniano si fondeva a una puntuale denuncia degli orrori del nazismo. Su tutti spiccava la performance di Al Pacino nei panni di Meyer Offerman,
ebreo-polacco sopravvissuto ai campi di sterminio e leader del gruppo, di cui nell’ultima puntata si scopriva un abominevole segreto. Nella seconda e ultima stagione gli Hunters non sono più uniti e ognuno di loro continua individualmente la propria caccia ai nazisti, fino a quando la scoperta che Adolf Hitler (un inquietante Udo Kier) è ancora vivo e si nasconde in Sud America, non li spinge a tornare insieme. La narrazione si snoda su un doppio piano temporale: nel 1977 seguiamo Meyer alle prese con una minaccia dal passato, mentre nel 1979 incontriamo la sbrigativa Chava (Jennifer Jason Leigh), catalizzatrice della caccia ad Hitler.

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L’OPINIONE

Il meritorio intento della serie di raggiungere e educare alla memoria il pubblico più giovane è questa volta più evidente, aumen- tando così il rischio di una narrazione didascalica per gli spettatori che abbiano già ben chiari gli orrori del nazifascismo. Il cambio integrale del team di registi ha purtroppo indebolito la forza delle scene d’azione e si è persa buona parte di quel coté ironico sempre presente nella prima stagione, anche nei momenti più cruenti. Al Pacino brilla come sempre e Jennifer Jason Leigh ha una marcia in più rispetto ai suoi compagni d’avventura, mentre Lena Olin, il Colonnello che alla fine della prima stagione scoprivamo essere Eva Braun, recita ancora troppo sopra le righe.

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Bastardi senza gloria (2009) di Quentin Tarantino è l’inarrivabile modello di David Weil, che ha sicuramente letto anche La svastica sul sole (1962) di Philip K. Dick, da cui è stata tratta The Man in the High Castle (2015-2019).

RASSEGNA PANORAMICA
VOTO
hunters-2-la-recensione-della-serie-con-al-pacinoI cacciatori di nazisti di David Weil sono tornati per l'ultimo, conclusivo capitolo, che vede riuniti Al Pacino insieme a Logan Lerman, Jerrika Hinton, Lena Olin, Josh Radnor, Tiffany Boone, Carol Kane, Louis Ozawa, Kate Mulvany e Greg Austin. IL FATTO Nel 2020 abbiamo incontrato gli Hunters, eterogeneo...