Il mio vicino Adolf, la recensione

La commedia, ironica e tragica, di Leon Prudovsky, è al cinema dal 3 novembre con I Wonder Pictures

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David Hayman e Udo Kier, Il mio vicino Adolf

Presentato con successo alla 75esima edizione del Locarno Film Festival, Il mio vicino Adolf diretto da Leon Prudovsky (Dark Night, 2005) è una commedia ironica dal sapore amaro che va molto al di là del semplice tema del cattivo vicinato. Interpretato da David Hayman e dall’iconico Udo Kier (I colori dell’anima, Nymphomaniac) il film è dal 3 novembre nelle sale italiane distribuito da I Wonder Pictures in collaborazione con Unipol Biografilm Collection.

“Ho provato a raccontare una parabola chassidica con l’umorismo ironico, tragico e non convenzionale che caratterizzava il mondo ebraico prima dell’Olocausto – spiega il regista – Una parabola che percorre il sottile confine tra dolore e ridicolo, realismo e assurdo, delicatezza acuta e sfrontatezza grottesca”.

Il mio vicino Adolf è ambientato in Colombia, nel 1960, Adolf Eichmann è stato da poco catturato in Argentina e i luoghi e i tempi del racconto sembrano ormai lontani dagli orrori delle Seconda guerra mondiale. Ma per Polsky (Hayman), sopravvissuto all’Olocausto che ora vive nella remota campagna colombiana, l’esperienza del conflitto e soprattutto della persecuzione nazista non è affatto una faccenda superata. Schivo, scontroso, Polsky trascorre le sue giornate isolato nella sua casa dimessa e solitaria tra le montagne e concentra tutte le sue energie e il suo amore su un fiorente cespuglio di rose nere, unico e ultimo ricordo degli affetti perduti.

Un giorno però un uomo misterioso si trasferisce nell’unica villa accanto alla sua dimora. L’uomo chiamato Herzog (Kier), di origine tedesca e dai modi autoritari, fa risorgere terribili ricordi in Polsky, che a poco a poco si convince che questi potrebbe essere proprio l’odiato Adolf Hitler. Mentre però procede con le sue indagini, tentando goffamente di restare nascosto, il nuovo vicino trova il modo di imporgli la propria presenza. Tra liti rovinose e appostamenti grotteschi, i due anziani uomini cominciano a conoscersi.

Se con Il mio vicino Adolf l’obiettivo del regista Prudovsky era quello di mostrare l’insensatezza dell’odio razziale di fronte alle multiformi sfaccettature dell’essere umano, nel bene e nel male, questo può dirsi pienamente raggiunto.

David Hayman, Il mio vicino Adolf

Con ironia e realismo, senza scadere nella facile trappola di dinamiche scontate ed eccessivamente banalizzanti, il film restituisce un racconto capace di parlare di sentimenti universali come odio, amicizia, dolore, lutto e fiducia. Herzog e Polsky rappresentano l’incarnazione di due opposte fazioni destinate inevitabilmente a scontrarsi, la cui convivenza appare del tutto inconciliabile. Eppure, Prudovsky, grazie anche alla eccellente interpretazione di Hayman e Kier, riesce a raccontare l’umanità che sempre si cela dietro qualunque rigida posizione politica.

Udo Kier, Il mio vicino Adolf

Isolati, ormai anziani e privi di mezzi, i due uomini continuano ostinatamente una battaglia instillata nei loro animi da anni di violenze, ma sono in realtà accumunati da una uguale condizione dell’essere umano: la vulnerabilità e la necessità di condivisione. Con un sapiente equilibrio tra dramma e ironia, che davvero ricorda quella certa capacità umoristica propria della tradizione ebraica, il film accompagna lungo un racconto universale in cui gli ambienti, il paesaggio e i colori, nella loro semplicità, rafforzano dicotomie e inaspettate similitudini. Muri, steccati, porte chiuse ma fragili, separano, spesso in modo quasi ridicolo, ma al tempo stesso costituiscono il simbolo di una comune condizione umana fatta di solitudine, di un bisogno di ricerca dell’altro e nell’altro che avvicina.

Il mio vicino Adolf non è semplicemente un film sull’odio e l’amicizia, ma è, come dice il regista stesso, una piccola parabola sull’umanità e sull’indispensabile, anche se a volte odioso, bisogno di prossimità.

Guarda qui il trailer de Il mio vicino Adolf

RASSEGNA PANORAMICA
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il-mio-vicino-adolf-la-recensionePresentato con successo alla 75esima edizione del Locarno Film Festival, Il mio vicino Adolf diretto da Leon Prudovsky (Dark Night, 2005) è una commedia ironica dal sapore amaro che va molto al di là del semplice tema del cattivo vicinato. Interpretato da David Hayman e...