Invasori dalla IV dimensione, ovvero il film anni ’90 su Doctor Strange non autorizzato

Prima dell'arrivo di Benedict Cumberbatch, Doctor Strange era già apparso sui nostri schermi altre due volte, nel 1978 e nel 1992. Scopriamo come.

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Dopo Spiderman a dicembre e Batman a marzo, adesso è il turno di far rumore con Doctor Strage. Articoli che ricordano il primo film del 2016, che approfondiscono quello appena uscito, e che speculano sull’eventuale terzo da realizzare. Ma pochi parlano della prima trasposizione cinematografica realizzata decenni fa, e quasi nessuno di un altro film legato a suo modo allo stregone Marvel.

Doctor Strange (1978)

Ad onor di cronaca è giusto spendere qualche riga sulla prima versione live action di Doctor Strange.
Siamo nel 1978, e la Marvel sta già cercando di creare il suo universo condiviso in televisione. Ed ecco allora che tra progetti riusciti (L’incredibile Hulk, 1977), quasi riusciti (The Amazing Spider-Man, 1977) e discutibili (Capitan America, 1979), possiamo trovare il nostro Strange.

Sì, è così il Capitan America del 1979

Parliamo di un film per la televisione, per l’esattezza una puntatona pilota che avrebbe poi dovuto lanciare la serie, che come potete immaginare non si realizzò mai. Difetti? Una noia infinita dove non accade praticamente nulla fino agli ultimi 10 minuti, e una storia che non segue minimamente il materiale originale se non per alcuni nomi propri. Pregi? Sì, uno: gli effetti speciali. Per essere un film tv del 1978 aveva un budget altissimo, e si vede (solo) attraverso gli effetti. E pensare che a Stan Lee piacque pure molto.

Peter Hooten nei panni del primo Doctor Strange mai apparso sullo schermo

Invasori dalla IV dimensione (1992)

Ora parliamo dell’altro film. Quello dove invece i nomi non potevano essere citati, ma che coglie con più naturalezza l’essenza del personaggio dei fumetti.

Siamo ad inizio anni ’90, è uscito da pochissimo il Batman di Tim Burton e i supereroi cominciano a conquistare piano piano le attenzioni del grande pubblico. Si vuole realizzare un nuovo film di Doctor Strange. La pre-produzione parte, ma il tempo non è amico della Full Moon Features (la casa di produzione). Così, da qualche parte lungo la strada, i diritti su Doctor Strange vanno perduti costringendo gli sceneggiatori ed il regista a rimodellare quasi tutto. Ed è così che nel 1992 esce Doctor Mordrid, diretto da Albert e Charles Band, registi di tanti film di genere.

Doctor Strange Mordrid

Come avrete intuito, Doctor Mordrid è uscito da noi come Invasori dalla IV dimensione, che lo fa sembrare più un film sugli alieni. Questo film ha quasi tutto di Strange (molto di più di quello che aveva l’altro film) pur non potendone parlare, e ha anche una buonissima messa in scena nonostante i presupposti. Lo studio dello stregone, il Sanctum Sanctorum non Sanctum Sanctorumha una scenografia ottima, riempita di elementi mistici ed elementi moderni come ad esempio tanti schermi accesi contemporaneamente (Batcaverna di Burton, sei tu?), illuminata da una fotografia efficace che riesce a restituire allo spettatore la giusta atmosfera. Anche i viaggi astrali del protagonista risultano essere molto suggestivi, pur utilizzando tecniche e colori tipicamente nineties. Non solo, Mordrid non ha il mantello della lievitazione ma fa un ampio uso di un medaglione magico, proprio come se fosse L’occhio di Agamotto e furbamente il film non cita le origini del personaggio, rendendolo misterioso.

Il Sanctum Sanctorum non autorizzato

Kabal, il cattivo del film, la minaccia extradimensionale, che potrebbe richiamare vagamente anche il Barone Mordo visto il legame secolare col protagonista fin dagli studi magici primordiali, viene interpretato dal mitico caratterista fantasy Brian Thompson. Curiosità: c’è una dinamica tra due personaggi che potrebbe far venire in mente una scena del nuovo Doctor Strange. Chissà se segretamente il buon vecchio Sam Raimi non abbia deciso di omaggiarlo così.

Kabal

Tutta questa “magia” sul piano realizzato purtroppo si perde nelle esterne, dove all’improvviso tutta quell’aria cinematografica si converte in aria da tv anni ’90, alla Walker Texas Ranger per capirci. Con uno scontro finale affidato alle animazioni grafiche, il film rimane molto prevedibile, e si concede un terzo atto fin troppo sbrigativo e meno epico di quello che lasciava sperare. Era nei piani anche un sequel ma che non venne mai realizzato.

In conclusione, parliamo di un buon film fantasy e di fantascienza (sicuramente dignitoso) un po’ come fu Highlander con le giuste proporzioni qualche anno prima. Sicuramente però lo possiamo definire un ottimo adattamento cinematografico su Doctor Strange anche dove incredibilmente di Doctor Strange, teoricamente, non ha nulla.