La fiera delle illusioni – Nightmare Alley, la sceneggiatura del film di del Toro

Ecco la sceneggiatura che vede protagonisti Bradley Cooper e Cate Blanchett

0
Guillermo Del Toro La fiera delle illusioni
Bradley Cooper e Cate Blanchett in "La fiera delle illusioni - Nightmare Alley"

La serie “Read the Screenplay” di Deadline continua a celebrare i grandi film in uscita pubblicando in esclusiva un’altra sceneggiatura davvero di richiamo: La fiera delle illusioni – Nightmare Alley di Guillermo del Toro, nella sale a partire dal 27 gennaio distribuito da Walt Disney.

Il film, che vede protagonista un cast corale sbalorditivo composto da: Bradley Cooper, Cate Blanchett, Toni Collette, Willem Dafoe, Richard Jenkins, Rooney Mara, Ron Perlman e David Strathairn, è l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo del 1946 William Lindsay Gresham, un cult letterario che fu già portato sul grande schermo nel 1947 da Edmund Goulding, Tyrone Power ne era l’interprete protagonista.

L’atmosfera morbosa, inquietante e noir del romanzo sembra perfetta per un regista come del Toro, che ha dimostrato di saper realizzare horror dallo stile elegante e raffinato.

“Volevo rendere una storia classica in un modo molto vivo e contemporaneo: volevo che le persone sentissero di guardare una storia pertinente al nostro mondo”, afferma il regista e co-sceneggiatore di Nightmare Alley.

Kim Morgan, un affermato giornalista cinematografico e saggista, è cosceneggiatore del film insieme a del Toro. I due si sono ispirati al romanzo di Lindsay Gresham, ora ampiamente considerato un classico del genere noir. Il racconto di Gresham segue l’ascesa di Stanton Carlisle (Bradley Cooper) da rozzo artista di fiere a mentalista raffinato e apprezzato nella società dei caffè e la sua discesa in una spirale di corruzione e inganni.

Sullo sfondo del racconto ci sono le fiere del dopoguerra e i famigerati geek show, fenomeni da baraccone, che sono stati l’attrazione più illecita dell’epoca e che Gresham aveva diligentemente studiato fin dall’infanzia.

“La fiera è una società incredibilmente unita ed ermetica – dice del Toro -. È un luogo in cui le persone mantengono i loro segreti e molti fuggono da una vita criminale o da un passato che hanno dovuto lasciarsi alle spalle. Eppure, formano una società forte. È quasi come un microcosmo del mondo. Tutti sono lì per truffare tutti. Ma allo stesso tempo, sanno di aver bisogno l’uno dell’altro e si proteggono a vicenda”.

Nell’ampliare la storia e i personaggi, del Toro è stato attratto dall’idea di capovolgere il tradizionale tropo noir della femme fatale e si è concentrato su un uomo che tenta di portare tutte le donne che lo circondano verso obiettivi oscuri.

“Tematicamente, sono molto interessato a esplorare il genere da un punto di vista diverso – dice -. Invece di una femme fatale, ho tre figure femminili molto forti e un homme fatale”.

“Stanton è un uomo distrutto che ha imparato a mentire per ottenere le reazioni che desidera dalle persone – afferma Del Toro -. Cerca sempre di non mostrare il suo vero io. È un personaggio volubile, che si trasforma a seconda delle circostanze”. Mentre cambia le sembianze per servire le sue ambizioni sempre più smisurate, Stanton pone diverse sfide distruttive a Zeena (Toni Collette), l’adultera indovina i cui trucchi presi in prestito alimentano la sua ascesa, Lilith (Cate Blanchett), la psicoanalista dell’alta società con cui inganna i personaggi facoltosi, e Molly (Rooney Mara), la sua compagna e assistente che avverte l’imminente senso di sventura che circonda entrambi.

“Ci interessava mettere in evidenza questa idea che le persone – allora come adesso – hanno usato la spiritualità per depredare persone innocenti – dice del Toro -. Quando il pubblico è coinvolto nella storia dell’ascesa di una persona, la sua più grande paura è la caduta e quella caduta può essere emotivamente molto forte”.

Clicca QUI per leggere l’intera sceneggiatura de La fiera delle illusioni – Nightmare Alley.