La memoria dell’assassino, la recensione del film ritorno alla regia di Michael Keaton

Dal 4 luglio al cinema con Eagle Pictures

0
Michael Keaton, La memoria dell'assassino

A sedici anni dal suo esordio alla regia (The Merry Gentleman, 2008), Michael Keaton torna dietro la macchina da presa in un thriller poliziesco teso e ricco di pathos, La memoria dell’assassino (Knox Goes Away). Protagonista della pellicola è lo stesso attore candidato all’Oscar nel 2015 al fianco di James Marsden (X-Man, 2000) e con la partecipazione straordinaria di Al Pacino. Il film è al cinema dal 4 luglio con Eagle Pictures.

Al Pacino, La memoria dell’assassino

IL FATTO

John Knox (Michael Keaton) è un sicario a cui è stata diagnosticata una malattia irreversibile che gli fa perdere progressivamente e rapidamente la memoria. Mentre il killer si trova a combattere con i primi terribili sintomi di una malattia che non gli consentirà più agire, inaspettatamente suo figlio Miles (James Marsden), che non vede da anni, si presenta alla sua porta chiedendogli aiuto. Miles ha commesso un crimine e terribile e chiede al padre, per la prima volta, di usare la sua esperienza per tirarlo fuori dai guai. Con l’aiuto di un amico fidato (Al Pacino) Knox sfida l’acuta detective Ikari (Suzy Nakamura) e la sua stessa mente in una corsa contro il tempo.

LEGGI ANCHE: La memoria dell’assassino, trailer e data di uscita del film con Michael Keaton e Al Pacino

L’OPINIONE

Come attore conosciamo bene le doti di Michael Keaton capace di calarsi con disinvoltura in ruoli e generi diversi che vanno dal thriller al fantasy, dal dramma alla commedia, sempre però con un piglio distintivo, una nota di tragico sarcasmo che non lo abbandona mai, come una sorta di compiacimento nel dramma che lo rende capace di prendersi gioco tanto dell’ambiente umano che circonda il suo personaggio quanto (forse) dello spettatore stesso.

Ne La memoria dell’assassino questo tratto peculiare di Keaton trova ampia espressione sia nello sviluppo del racconto che nella costruzione del suo protagonista. Più esplicativo in questo senso è il titolo originale, Knox Goes Away, che, alla luce della storia, rivela meglio quel senso effimero della memoria e dell’esistenza stessa di un personaggio drammaticamente consapevole di essere destinato a svanire.

Alla regia di una storia scritta da Gregory Poirier (Il mistero delle pagine perdute, 2007), Keaton realizza un thriller drammatico che ha più i tratti del giallo che del poliziesco, ma con una forte carica emotiva ed affettiva. Knox non è un sicario qualsiasi, è un professionista esperto la cui perizia e grande efficacia nel commettere omicidi nel corso degli anni si è rivelata più una maledizione che un dono. Per via del suo tremendo mestiere ha dovuto rinunciare a tutti i suoi affetti con una freddezza e una spietatezza che in realtà non gli appartengono davvero o quantomeno non gli appartengono più.

La notizia della sua malattia neurologica e della sua rapidissima degenerazione arriva come una sciagura, ma anche al tempo stesso come un sollievo che gli consentirà di dimenticare tutto il dolore che si porta dentro per ciò che ha commesso, per le scelte fatte e per ciò a cui ha dovuto rinunciare. Tragedia e sollievo trovano poi infine un senso compiuto in un’oscura opportunità di redenzione: quella di aiutare suo figlio un’ultima volta nella sua vita.

Sebbene la storia, per quanto drammatica e coinvolgente, in questi termini risulti piuttosto semplice per un thriller degno di questo genere, Keaton riesce a complicare la vicenda con quella giusta dose di sospensione, giocata anche sulle continue e sempre più assidue perdite di memoria, che trascina il dubbio fino all’estremo e consente allo spettatore di desiderare di continuare a seguire il protagonista nel suo cammino fino all’epilogo finale della storia.

La memoria dell’assassino risulta così un film coinvolgente sia dal punto di vista emotivo che per lo sviluppo narrativo, perfettamente interpretato da Keaton che veste i panni del sicario spietato, padre amareggiato e uomo tragicamente stoico in modo efficace.

SE VI È PIACIUTO LA MEMORIA DELL’ASSASSINO GUARDATE ANCHE…

The Outfit (2022) thriller in costume con un eccellente Mark Rylance nel ruolo di un sarto coinvolto nei traffici della mafia irlandese nella Chicago degli anni ’50.

RASSEGNA PANORAMICA
voto
la-memoria-dellassassino-la-recensione-del-film-ritorno-alla-regia-di-michael-keatonA sedici anni dal suo esordio alla regia (The Merry Gentleman, 2008), Michael Keaton torna dietro la macchina da presa in un thriller poliziesco teso e ricco di pathos, La memoria dell’assassino (Knox Goes Away). Protagonista della pellicola è lo stesso attore candidato all’Oscar...