Le mie ragazze di carta, il film più atteso da Luca Lucini (trailer e foto)

Arriva in sala una storia alla quale il regista raccontava di tenere molto

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Le mie ragazze di carta

Già in occasione del suo precedente Io e mio fratello, Luca Lucini aveva raccontato di aspettare il film che vedremo dal 13 luglio al cinema distribuito da Adler Entertainment. “Una sceneggiatura cui sono particolarmente legato”, la definiva allora, parlandone come della “prima storia che sento veramente mia da quando ho iniziato questa bellissima e stimolante esperienza nel cinema”. Non poco, per un regista esperto come lui, abbastanza per conquistare la nostra curiosità, come se non bastasse il cast guidato da Maya Sansa e Andrea Pennacchi.

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Con loro anche Alvise Marascalchi, Cristiano Caccamo, Raffaella Di Caprio, Alessandro Bressanello, Christian Mancin, Marta Guerrini Giuseppe Zeno – oltre alla partecipazione di Neri Marcorè – a raccontare, attraverso il codice universale della commedia, due momenti decisivi della vita di tre adolescenti: il passaggio dalla pubertà alla preadolescenza vissuto tra primi amori e partite di rugby e quello dal mondo della campagna al mondo della città.

Tutto nasce circa 20 anni fa dal cortometraggio Il sorriso di Diana, parte del progetto Sei come sei, “ideato e sceneggiato da un cuoco di Treviso con una cultura molto vasta che aveva una passione per la scrittura” ricorda Lucini di quella storia, incentrata su un ragnetto che si innamorava di una donna, “la metafora poetica e geniale di tutti gli amori impossibili”.

Un riferimento lontano che oggi ci porta a quello che – sempre per il regista – è un film puro, sincero, pieno di vita, in cui ci si affeziona all’epopea della nostra famiglia neo piccolo-borghese, alla sua ingenuità, ai suoi credo così convinti e così ormai desueti e soprattutto al percorso di crescita così poetico e innocente di Tiberio”. Un film “dove si ride e ci si commuove“, “dove chi è giovane e giovanissimo scoprirà un mondo e un modo di crescere e di avvicinarsi al sesso ormai quasi inconcepibile“.

Sinossi:

Siamo alla fine degli anni 70, nel trevigiano, in un periodo in cui la rapida espansione delle città investe anche la famiglia Bottacin, composta da Primo, Anna e Tiberio. Per loro, e in particolare per il giovane Tiberio, il cambiamento dalla vita contadina a un contesto urbano sarà piuttosto tumultuoso. Il racconto di un periodo storico di grandi trasformazioni sociali ed economiche, in cui anche le sale cinematografiche, luoghi tipici di fruizione comunitaria, dovettero ripiegare verso una programmazione a luci rosse per evitare il fallimento.

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