Le vele scarlatte, la recensione del film di Pietro Marcello

Dal Festival di Cannes 2022 arriva alla Festa del Cinema di Roma

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Juliette Jouan, Le vele scarlatte

Dopo Martin Eden, film presentato a La Biennale di Venezia 2019 che ha fatto guadagnare a Luca Marinelli la Coppa Volpi come miglior attore, il regista Pietro Marcello si cimenta per la seconda volta in un lungometraggio ispirato ad un’opera letteraria. Le vele scarlatte (L’envol) è tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore russo Aleksandr Grin, ha aperto la Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes 2022 ed è stato presentato alla diciassettesima Festa del Cinema di Roma nella sezione Best of 2022.

Alla fine della Prima guerra mondiale Raphaël (Raphaël Thiéry), soldato sopravvissuto alle trincee, torna dalla donna che ama in una zona rurale nel nord della Francia, ma al suo posto trova solo la piccola Juliette, la figlia che non sapeva ancora di avere, orfana della madre cresciuta da Adeline (Noémie Lvovsky).

Adeline accoglie Raphaël nella propria casa e l’uomo cerca di trovare un lavoro per crescere la piccola Juliette. Il piccolo nucleo familiare vive nella parte più reietta del villaggio e fatica ad inserirsi nella comunità, ma Juliette (Juliette Jouan) cresce con grazia, seguita dalle amorevoli attenzioni del padre, falegname e musicista.

Juliette è appassionata di canto e ha uno spirito solitario che mal si adatta al miope ambiente rurale che la circonda. Si innamora di Jean (Louis Garrel), un aviatore ferito di cui si prende cura, e un giorno, lungo la riva di un fiume, incontra una maga che le predice che delle vele scarlatte arriveranno per portarla via dal suo villaggio. Da quel momento in poi Juliette non smetterà di credere in questa profezia.

L’animo da documentarista di Marcello ne Le vele scarlatte si fonde con quello del narratore che osserva lo scorrere del racconto con discrezione, guardando quasi da lontano i personaggi immersi nel proprio ambiente. Il paesaggio li accoglie, rispecchia le loro emozioni e dialoga con la storia. Il film unisce in sé sia il racconto popolare e musicale che quello storico attraverso immagini suggestive ed eloquenti che mischiano magia e realismo.

Straordinaria è l’interpretazione di Raphaël Thiéry, nei panni di un uomo dalla fisicità imponente, ma capace di cogliere la bellezza più pura e di infonderla nelle proprie azioni. Attraverso gesti, sguardi e silenzi Thiéry trasmette la poesia di un amore sincero.

Le vele scarlatte è un film dall’afflato moderno in cui il femminile domina. Le donne sono le vere protagoniste della storia e sono, nonostante la società e la cultura del tempo, insolitamente padrone della propria vita. Una libertà che pagano a caro prezzo, ma che tenacemente tengono stretta anche a costo di una vita difficile.

Il film, prodotto da CG Cinéma Avventurosa con Rai Cinema, sarà prossimamente in sala con 01 Distribution.

RASSEGNA PANORAMICA
voto
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