Luigi Lo Cascio al Bif&st: “Torno al mio primo amore, il teatro, con uno spettacolo su Pasolini”

Ma ha già idea per il suo prossimo film che comincerà a girare tra un anno e un libro in uscita

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La famiglia, il teatro, gli amici colleghi di accademia, la scrittura. Luigi Lo Cascio questa mattina al Teatro Petruzzelli di Bari durante la masterclass tenutasi nell’ambito del Bif&st, si è raccontato senza risparmiarsi, svelando aneddoti della sua vita privata.

Ha cominciato partendo da alcuni ricordi legati alla realizzazione del suo primo film da regista, La città ideale, proiettato prima dell’incontro con il pubblico del festival. “Avevo scritto la sceneggiatura di quel film avendo in mente mia madre. Ci ho messo molto tempo a convincerla a far parte del cast. Lei che ha amato molto l’insegnamento. È stata docente di diritto in tanti istituti tecnici della provincia di Palermo e ancora oggi i suoi alunni continuano a chiamarla. Poi un giorno mi ha espresso il suo dispiacere, confessandomi che quel suo primo e unico ruolo nel cinema aveva cancellato la sua intera esistenza, visto che su internet se cerchi Aida Burruano figura solo come attrice e non come insegnante. Invece sono questi i lavori importanti”. Nel cast de La città ideale anche mio zio Luigi Maria Burruano, nel ruolo dell’avvocato. “Con lui – dice Lo Cascio rammaricato – avrei voluto fare un secondo film intitolato “Come sta lo zio Gigi” e lui sarebbe stato il protagonista. Non aveva avuto quello che meritava nonostante la sua bravura. Non abbiamo fatto in tempo a girarlo, perché purtroppo si ammalò ed è scomparso nel 2017”.

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L’attore siciliano è molto legato a questa figura, che le ha cambiato la vita. Proprio ad una telefonata dello zio si deve la svolta nella carriera di Lo Cascio. “Ero appena stato allontanato dal regista di uno spettacolo teatrale. Mi aveva detto che non sopportava più la mia voce. Mi trovavo sul divano di casa mia facendo zapping con il telecomando quando squillò il telefono. Era mio zio che mi diceva di andare subito a Mondello, perché Marco Tullio Giordana voleva conoscermi. Era il 14 agosto del 1999, faceva caldissimo. Finalmente arrivai. Confessai subito a Giordana che, nonostante avessi già 32 anni, non sapevo nulla di cinema. Ma per lui non aver visto nessuno dei grandi film costituiva una fortuna, perché avevo davanti a me tanti viaggi da compiere. Fu così che mi scritturò come protagonista de I cento passi”.

Poi ancora gli studi all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico. “Anni molto divertenti, ho avuto la fortuna di avere maestri come Orazio Costa, che ci faceva interpretare a turno gli stessi ruoli, maschili e femminili, in modo che ci facessimo reciprocamente da specchio e potevamo capire le diversità”. Tra i suoi compagni di corso Pierfrancesco Favino, Alessio Boni, Fabrizio Gifuni. “La vita da fuori sede non è semplice. I miei genitori hanno fatto dei sacrifici. Ma ho avuto una seconda famiglia a casa Gifuni, dove praticamente mi avevano adottato. Io, Fabrizio e Picchio (Favino) erano spesso insieme. Loro due erano imitatori incredibili. Con i dialetti erano capaci di interpretare una intera scala di condominio”.

L’ultimo anno è stato molto intenso per Luigi Lo Cascio, con ben tre film nelle sale usciti a breve distanza. “Prima del Covid ne giravo solo uno all’anno, il resto del tempo facevo teatro o scrivevo. Poi, durante quei due anni di inattività, si sono accumulate tre proposte, il primo è stato Delta, poi sono venuti Il signore delle formiche di Gianni Amelio e Chiara di Susanna Nicchiarelli.”

In conclusione dell’incontro, Luigi Lo Cascio ha letto due passi del suo ultimo libro in uscita la prossima settimana, che si intitola “Storielle per granchi e per scorpioni“, edito da Feltrinelli. E stasera sarà nuovamente sul palco del Teatro Petruzzelli per ritirare il Federico Fellini Platinum Award del Bif&st 2023.

L’attore tornerà però al suo primo amore il teatro: “Mi dedicherò per qualche tempo solo al teatro, sarò in tournée con uno spettacolo di Marco Tullio Giordana su Pasolini dal titolo “Pa”. Solo nell’estate del prossimo anno, ora che ho l’idea giusta, comincerò a preparare il mio secondo film da regista”.