Maestro, i figli di Bernstein difendono l’incriminato naso finto di Bradley Cooper: «Va benissimo così»

Bradley Cooper travolto dal Jewface trova supporto nei figli del direttore d'orchestra

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Un anno fa era toccato alla Golda Meir di Helen Mirren. Quest’anno, a finire del mirino delle accuse Jewface ci è finito Bradley Cooper, che dopo il primo trailer del suo Maestro, il biopic dedicato a Leonard Bernstein che porterà in concorso a Venezia 80, è stato accusato di antisemitismo a causa del grande naso protesico usato per imitare quello del celebre direttore d’orchestra.

Molti utenti sui social hanno criticato la scelta, ritenendola l’ultimo esempio della rappresentazione stereotipata o inautentica degli ebrei da parte di Hollywood. «Bradley Cooper si è messo un naso protesico follemente grande per interpretare un uomo ebreo in Maestro e dovremmo comportarci come se fosse bello e normale?“.

«Ho appena cercato una foto del vero Leonard Bernstein… il grosso naso protesico antisemita su Bradley Cooper non era assolutamente necessario…», ha scritto un altro utente.

«Ho visto Bradley Cooper interpretare l’uomo elefante senza protesi a Broadway. Ma poi interpreta un ebreo e decide che ha bisogno di un naso enorme?»

La risposta della famiglia di Leonard Bernstein

In risposta alle polemiche, i figli del direttore d’orchestra, Jamie, Alexander e Nina, hanno affermato di essere “perfettamente d’accordo” con la decisione di Cooper di “utilizzare il trucco per amplificare la somiglianza” con il padre, sostenendo che, se fosse ancora vivo, anche lui avrebbe fatto lo stesso.

«Mentre realizzava il film su nostro padre, Bradley Cooper ha incluso noi tre in ogni fase del suo incredibile viaggio», hanno scritto i tre in un comunicato via social. «Siamo stati toccati nel profondo nel testimoniare la profondità del suo impegno, il suo amorevole abbraccio alla musica di nostro padre e la pura gioia a cuore aperto che ha portato nel farlo». E continuano: «Ci spezza il cuore vedere qualsiasi travisamento o incomprensione dei suoi sforzi. È vero che Leonard Bernstein aveva un naso bello grande. Bradley ha scelto di usare il trucco per amplificare la sua somiglianza, e a noi va benissimo così. Siamo anche certi che anche nostro padre sarebbe stato d’accordo. Tutte le stridenti lamentele su questo tema ci sembrano tentativi infingardi di abbassare di un gradino una persona di successo, una pratica che abbiamo osservato troppo spesso perpetrata nei confronti del nostro stesso padre. In ogni momento della lavorazione del film, abbiamo potuto percepire il profondo rispetto e, sì, l’amore che Bradley ha portato nel suo ritratto di Leonard Bernstein e di sua moglie, nostra madre Felicia. Ci sentiamo molto fortunati ad aver vissuto questa esperienza con Bradley e non vediamo l’ora che il mondo veda la sua creazione».

I partecipanti alla 80.Mostra del Cinema di Venezia potranno vedere Maestro in anteprima il prossimo 2 settembre. Il film avrà poi una finestra limitata di lancio nelle sale cinematografiche a partire dal 22 novembre prima di approdare su Netflix il 20 dicembre.