Mare Fuori, Massimiliano Caiazzo: «Sto già pensando al dopo»

L'attore di Mare Fuori racconta l'evoluzione di Carmine nella terza stagione e i progetti in cantiere

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Era ancora un ragazzo Massimiliano Caiazzo quando, nella sua cameretta di Castellammare di Stabia (paese in cui è cresciuto), replicava le scene di cartoni animati come Aladdin o Dragon Ball. Era il suo «gioco preferito» – così definisce con noi il suo lavoro di oggi, sottolineando però quanta cura e attenzione, al di là del divertimento, impieghi nello sviscerare l’anima dei suoi personaggi accogliendo il loro mondo: «La mia qualità più grande è sicuramente la meticolosità, che è anche il mio più grande difetto», riconosce l’attore, classe ’96. La recitazione era lì al suo fianco anche quando, quasi per caso, si è iscritto alla facoltà di Biotecnologie. «Come ci son finito non lo so neanche io – ammette – e mentre la professoressa spiegava il legame dativo io studiavo le scene che avrei dovuto portare a un provino il giorno dopo».

La vita professionale di Massimiliano cambia completamente con l’arrivo di Mare Fuori, che come un’onda imprevedibile travolge e stravolge la sua quotidianità. Un successo senza precedenti, fatto di numeri record su RaiPlay e un’ulteriore iniezione di popolarità grazie all’approdo su Netflix. «Ho avvertito la differenza soprattutto la scorsa estate», ci racconta. «Hanno iniziato a riconoscermi per strada. All’inizio non è stato semplicissimo, poi ci ho fatto l’abitudine». Nella terza stagione, in arrivo il 15 febbraio, tra le mura dell’IPM di Napoli ritroveremo ancora Carmine Di Salvo: «Ho lavorato molto fisicamente, perché mi faceva piacere restituire l’idea di un personaggio che si sta rialzando da una fase depressiva», anticipa Caiazzo. «Vedremo un Carmine che inizierà a prendersi cura di sé, svilupperà un istinto paterno e riconoscerà dei punti saldi su cui fare affidamento».

Per Massimiliano, intanto, diventa inevitabile pensare al giorno in cui dirà addio a Carmine. «Tutte le cose hanno un inizio, uno sviluppo e una fine, ed è giusto che sia così», commenta, mostrando la saggezza di un attore navigato. Tra una stagione e l’altra, il ventiseienne trova comunque spazio per altri progetti. Lo scorso dicembre era in Filumena Marturano, il classico di Eduardo De Filippo che lo ha visto su Raiuno al fianco di Vanessa Scalera e Massimiliano Gallo. Alla porta del suo futuro bussa invece Piano Piano, opera prima di Nicola Prosatore presentata all’ultimo Festival di Locarno: «È un film indipendente che ho voluto fare fortemente, perché credevo tanto nella sceneggiatura,» ci dice, definendolo «l’esperienza più formativa degli ultimi due anni».

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