Mediterraneo compie 30 anni: ecco 5 curiosità sul film

Il film usciva 30 anni fa nelle sale italiane

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Il 31 gennaio 1991 usciva in Italia Mediterraneo di Gabriele Salvatores, ultimo capitolo della cosiddetta “trilogia della fuga”, composta da Marrakech Express del 1989 e da Turné del 1990, ovvero il trittico di film diretti da Salvatores dedicati alla poetica della fuga verso una nuova forma di interiorità, di individualità, di impegno non condizionato da fattori ideologici, da miti collettivi, da figure guida carismatiche ma corruttibili. Nel cast troviamo Diego Abatantuono, Claudio Bigagli, Claudio Bisio e Giuseppe Cederna. Ecco cinque curiosità sul film: 

Mediterraneo (film) - Wikipedia

Le due versioni

Il film è stato commercializzato in Italia e negli Stati Uniti in due diverse versioni che differiscono tra loro per la durata complessiva. La versione per il mercato americano infatti, diffusa successivamente anche in Italia attraverso i formati VHS e DVD, risulta essere più breve di 13 minuti. L’originale è di 99 minuti, mentre quella americana è di 89 minuti.

I premi

La pellicola ha vinto l’Oscar al miglior film in lingua straniera nel 1992, tre David di Donatello come miglior filmmiglior montaggio e miglior sonoro, tra gli altri. Non dimentichiamoci, inoltre, anche il Globo d’oro alla miglior musica o il Nastro d’argento al miglior regista, andato a Gabriele SalvatoresDiego Abatantuono, invece, si è guadagnato il Ciak d’oro come migliore attore protagonista.

Le citazioni all’inizio e alla fine

Il film è accompagnato dalla citazione di una frase di Henri Laborit («In tempi come questi la fuga è l’unico mezzo per mantenersi vivi e continuare a sognare») e si chiude con una didascalia significativa ed emblematica: «Dedicato a tutti quelli che stanno scappando»

Kastellorizo

«Mediterraneo» è stato girato sull’isola greca di Castelrosso (Kastellorizo in greco). Si trova nel Mar di Levante, tra Rodi e la Turchia, ed è stata quasi scoperta per caso dalla troupe: «Era la vigilia della partenza e c’era rimasta da vedere solo l’isola più lontana, Kastellorizo – ha rivelato Diego Abatantuono in un’intervista al Corriere – Il tempo stringeva, eravamo tentati di lasciar perdere. Invece salimmo su un aeroplanino da paura, una caffettiera praticamente, e atterrammo verso sera nello spazio aperto in cui poi fu girata la scena della partita. In un istante, alla luce di un magnifico tramonto, trovammo tutte le location: dalla casa di Vassilissa ai fortilizi militari».

Calcio Tennis

Sempre nella stessa intervista Diego Abatantuono ha raccontato che per distrarsi dalle riprese, ogni sera andava giocare a calcio-tennis davanti alla chiesa: «Quando la palla finiva in acqua gli abitanti di Kastellorizo si trasformavano in raccattapalle e si tuffavano per recuperarla».