Mixed by Erry, la recensione del film di Sydney Sibilia

L'incredibile storia dell'ascesa e della caduta del primo "pirata" italiano della discografia

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Mixed by Erry

Gli anni ’80 con i loro colori e soprattutto la loro musica tornano a vivere in una storia vera dai risvolti sorprendenti, Mixed by Erry, il film di Sydney Sibilia, ora nei cinema distribuito da 01 Distribution. È la storia dell’ascesa e della caduta di Erry, primo “pirata” nella discografia italiana, e dei suoi fratelli. Nel cast tre giovanissimi interpreti Luigi D’Oriano, Giuseppe Arena ed Emanuele Palumbo insieme a Francesco Di Leva, Cristiana Dell’Anna, Adriano Pantaleo, Chiara Celotto, Greta Esposito, Fabrizio Gifuni. Prodotto da Matteo Rovere e Sydney Sibilia, Mixed By Erry è una produzione Groenlandia con Rai Cinema in collaborazione con Netflix, scritto da Armando Festa e Sydney Sibilia.

Mixed by Erry, il fatto

Enrico è nato a Forcella, uno dei quartieri più poveri della Napoli degli anni ’80, sognava di fare il deejay, ma sembra non avere il giusto physique du role. Le compilation amatoriali che realizza per i suoi amici però sono molto richieste, così, con l’aiuto dei fratelli, Peppe e Angelo, riesce a mettere in piedi un piccolo negozio di musica in cui vendere le sue audiocassette col marchio “Mixed by Erry”. Ben presto quello che sembrava solo un espediente per sbarcare il lunario nato nei vicoli dei bassifondi si trasforma in un’impresa leggendaria, un impero che dà origine al concetto di “falso originale”.

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Mixed by Erry, l’opinione

Non era facile muoversi sul sottile filo dell’equilibrio tra la il racconto di un’epoca esplosiva, soprattutto dal punto di vista musicale, come fu quella a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, la celebrazione di un personaggio che, nato dal niente, sconvolse il mondo della discografia del tempo e il rispetto di un fatto giuridico oggettivo; ma il regista e sceneggiatore Sydney Sibilia in Mixed by Erry sembra aver portato a maturazione l’esperienza della trilogia di Smetto quando voglio trovando la giusta sintesi tra realismo, commedia e racconto avvincente.

In Mixed by Erry certamente buona parte della fedeltà agli eventi realmente accaduti in quel favoloso, incredibile decennio in cui Enrico Frattasio e i suoi fratelli, prima di essere catturati e condannati, conquistarono il primato italiano come etichetta discografica, pur quasi non esistendo dal punto di vista societario, cede il passo all’invenzione narrativa; ma il risultato è affascinante. D’altro canto, la ricostruzione di ambienti, personaggi e situazioni dell’epoca sono talmente accurati da far chiudere un occhio anche sull’aspetto più propriamente di cronaca.

Mixed by Erry restituisce un mondo fatto di suoni, colori e sogni diventati ormai un culto nell’immaginario comune, in cui la musica, meno accessibile di quanto non lo sia oggi grazie ai mezzi offerti dalla rete, segnava il passo di emozioni ed entusiasmi nelle vite di tutti. Per questo la storia di Enrico detto Erry, un bravissimo Luigi D’Oriano, e dei suoi fratelli Peppe (Giuseppe Arena) e Angelo (Emanuele Palumbo), per quanto discutibile da un punto di vista giuridico, è accattivante. Senza far perdere del tutto la bussola morale, ci porta a parteggiare per questi piccoli, ingenui e simpatici Robin Hood discografici che hanno avuto il merito di diffondere ogni genere musicale ad ogni livello della società, anche là dove per ragioni economiche era meno accessibile.

C’è nel film anche un po’ di quella Napoli che recentemente siamo tornati ad apprezzare grazie alla celebrazione dei settant’anni dalla nascita di un’icona come Massimo Troisi, che D’Oriano, non a caso, più volte sembra ricalcare in alcune scene del film.

Mixed by Erry è sostenuto da un cast di giovani interpreti all’altezza del racconto, affiancati dall’esperienza di Francesco Di Leva, Cristiana Dell’Anna, Adriano Pantaleo e Fabrizio Gifuni.

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L’incredibile storia dell’Isola delle Rose (2020), altra storia vera di un’impresa leggendaria e del sognatore che la realizzò, firmata da Sydney Sibilia e sempre prodotta da Matteo Rovere, con un eccellente Elio Germano protagonista. Il film ha vinto tre David di Donatello e quattro Nastri d’argento.

RASSEGNA PANORAMICA
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