Morto Gianni Minà, il giornalista aveva 84 anni

Lutto nel mondo del giornalismo

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Gianni Minà è morto, aveva 84 anni: l’annuncio della sua scomparsa è stato dato sulla pagina Facebook del giornalista. Ha collaborato con quotidiani e settimanali italiani e stranieri, realizzando moltissimi reportage per la Rai. È stato editore e regista di alcuni film documentari su Muhammad Ali, Che Guevara, Fidel Castro, Silvia Baraldini, il subcomandante Marcos e Diego Armando Maradona, cui lo legava un bel rapporto.

«Gianni Miná ci ha lasciato dopo una breve malattia cardiaca. Non è stato mai lasciato solo, ed è stato circondato dall’amore della sua famiglia e dei suoi amici più cari. Un ringraziamento speciale va al Prof. Fioranelli e allo staff della clinica Villa del Rosario che ci hanno dato la libertà di dirgli addio con serenità.»
Nato a Torino, iniziò la carriera da giornalista nel 1959 a Tuttosport. È stato tra i fondatori dell’altra domenica con Maurizio Barendson e Renzo Arbore. Nel 1976, dopo 17 anni di precariato, venne assunto al Tg2 diretto da Andrea Barbato. Nel 1981 vinse il Premio Saint Vincent in qualità di miglior giornalista televisivo dell’anno, successivamente dopo aver collaborato con Giovanni Minoli a Mixer, debuttò come conduttore di Blitz, dove intervistò moltissimi personaggi noti dell’epoca. Nel 1987 intervistò una prima volta per 16 ore il presidente cubano Fidel Castro, un vero scoop citato anche da Oliver Stone in Natural Born Killers.
Celebre la foto scattata nel ristorante romano Checco il Carettiere con Robert De Niro, Sergio Leone, il premio Nobel Gabriel García Márquez e Muhammad Ali.

Il ricordo di un momento indimenticabile di giornalismo e di cinema: