Ms. Marvel, la recensione

La nuova serie Marvel è disponibile in 6 episodi, uno a settimana, su Disney + a partire dall'8 giungo

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Iman Vellani, Ms. Marvel

È il primo supereroe mussulmano, sud asiatico del Marvel Cinematic Universe, Ms. Marvel è ispirata ad una delle tre versioni della Captain Marvel dei fumetti, qui eroina sedicenne protagonista di una serie su Disney + dall’8 giugno, nonché – dettaglio di non poco conto – lei stessa grande fan degli Avengers.

Tanto già basterebbe per far sorgere la curiosità verso un progetto che lo stesso intramontabile Kevin Feige, produttore della serie, ha definito ‘inevitabile’. “Voglio che le persone, che non hanno mai pensato di guardare una produzione dei Marvel Studios prima d’ora, restino entusiaste, guardino questo programma e poi vadano a guardare tutti gli altri”, ha detto Feige.

Che sia già fan del MCU o meno, Ms. Marvel ha certamente tutte le caratteristiche giuste per attirare l’attenzione della fascia di pubblico più giovane. L’ambiente è quello di un comune liceo del New Jersey, ma la narrazione arricchisce i fatti della vita ordinaria, almeno all’inizio, della protagonista di accattivanti dettagli che miscelano effetti di animazione con l’universo delle emoji dei social network. Amicizia, amore, sogni, aspirazioni, conflitti e anche identità religiosa e culturale sono i solidi temi universali su cui si sviluppa la vicenda di Ms. Marvel.

Kamala Khan (Ms. Marvel), interpretata da Iman Vellani, è un’adolescente, figlia di immigrati pakistani, che vive in equilibrio precario tra la comunità e la cultura musulmana, a cui la sua famiglia resta saldamente legata, e la società statunitense che l’ha accolta e in cui di fatto è cresciuta.

In un certo senso la passione di Kamala rappresenta proprio la sua aspirazione a integrarsi in un mondo diverso da quello tradizionale da cui proviene, senza però voler rescindere del tutto le sue radici. Cosa che a tratti potrebbe far sembrare Ms. Marvel il sequel in live action versione MCU di Red della Pixar, in uno bizzarro crossover tra generi, questa volta imbevuto di cultura pakistana, invece che cinese.

Kamala gestisce uno stravagante canale Youtube in cui fantastica in libertà sull’universo Marvel di cui è appassionata. E come ogni adolescente è in conflitto, con la sua famiglia e con se stessa, divisa tra il suo mondo immaginario e un po’ infantile, fatto di supereroi, e il mondo reale, fatto di difficoltà e problemi ordinari, a cui costantemente scuola e genitori tentano di riportarla.

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Certamente in Ms. Marvel non mancano nemmeno scene d’azione ed effetti speciali, tutt’altro, ma il personaggio di Kamala, affiancata dal suo migliore amico Bruno (Matt Lintz, già visto in Pixels e in The Walking Dead), resta assai vicino alla realtà comune. Non è nata con i superpoteri, al contrario li ha sognati sin da bambina, e soprattutto, per quanto li abbia sempre desiderati, non è affatto preparata a gestirli quando inaspettatamente le giungono da un misterioso passato. Kamala è e resta una ragazza asiatica, ordinaria tanto nell’aspetto quanto nelle emozioni che vive, e finanche nell’abbigliamento da supereroina, che ricorda un po’ il giovane Spider – Man alle prime armi in Homecoming.

Improvvisamente è catapultata in mondo più grande di lei, più grande persino dei suoi sogni, e decisamente più problematico, dal quale però non esulano le difficoltà tipiche dell’età adolescenziale.

Ms. Marvel si muove in questo mix di ordinario e straordinario, dal fascino efficace soprattutto per quelle nuove generazioni che potrebbero non essere state ancora attratte dagli altri precedenti prodotti dell’universo Marvel.

La serie si propone come prequel del prossimo film Marvel in uscita nel 2023.

RASSEGNA PANORAMICA
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ms-marvel-la-recensioneÈ il primo supereroe mussulmano, sud asiatico del Marvel Cinematic Universe, Ms. Marvel è ispirata ad una delle tre versioni della Captain Marvel dei fumetti, qui eroina sedicenne protagonista di una serie su Disney + dall’8 giugno, nonché - dettaglio di non poco conto...