“Le cronache ufficiali parlano di 70mila persone: è la prima volta nella storia che donne di orientamenti diversi si sono unite in numero così significativo. Una formazione politica che non c’era mai stata in precedenza”. Quelle donne, unite per la libertà ma anche per il pane, sono quelle di Libere, l’ultimo film di Rossella Schillaci, un racconto sull’eccezionale salto di emancipazione femminile durante la Resistenza, con impegno pubblico, accesso al lavoro e libertà sessuale, e sul successivo ritorno forzato delle donne alla dimensione privata nel dopoguerra.
Il film è in sala da giovedì 20 aprile con la distribuzione di Lab 80 film: guardate qui sotto una clip in esclusiva!
Libere, che è accompagnato dalle bellissime musiche di Giorgio Canali con un contributo di Milva, è stato realizzato montando immagini e audio originali d’archivio che provengono soprattutto dall’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza – ANCR, che è anche produttore del film: protagoniste sono le interviste alle donne Partigiane, tra cui spiccano alcuni nomi importanti come Joyce Lussu, Ada Gobetti, Bianca Guidetti Serra e Giuliana Gadola Beltrami, che raccontano come la libertà e l’autonomia femminile abbia rappresentato una novità fondamentale per le loro vite e per l’intero movimento antifascista.
«La Resistenza corrisponde al primo momento di risveglio del movimento femminile in Italia», dice la regista Rossella Schillaci. Ma il dopoguerra non mantiene le promesse: le donne che, nel film, alla domanda «Perché l’hai fatto?» rispondono «Perché volevo essere libera, perché non mi piaceva la vita che facevo», dopo la Liberazione trovano un’Italia in cui per l’emancipazione femminile non c’è spazio. Molte di loro continuano a fare politica ma si trovano a vivere un ritorno forzato alla dimensione privata, alla casa. Questo film racconta anche la loro delusione.
