Un soggetto letteralmente salvato dal cassetto, che Federico Fellini e Tullio Pinelli avevano scritto alla fine degli anni ‘40, nelle mani del regista Gabriele Salvatore è diventato un film toccante, la perfetta fiaba di Natale. Napoli – New York, al cinema dal 21 novembre, vede protagonisti due straordinari bambini, Dea Lanzaro e Antonio Guerra, accompagnati dal talento di Pierfrancesco Favino.
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“Già solo il fatto di essere venuto in possesso di una storia scritta da Federico Fellini e Tullio Pinelli, di cui si sapeva poco o niente, mi è sembrato meraviglioso. Quando poi ho letto questo ‘trattamento-sceneggiatura’ di circa 80 pagine, la meraviglia è diventata desiderio e spinta creativa. È una bellissima storia ambientata alla fine degli anni ’40 a Napoli, poi su un piroscafo in viaggio per New York e infine nella grande metropoli americana”, spiega Salvatores.
Napoli – New York è di fatto una fiaba che racconta di un viaggio eccezionale e avventuroso fatto di solidarietà, ma anche della durezza della condizione, sempre attuale allora come oggi, della condizione di immigrato. Una fiaba toccante, ma dai tratti molto realistici.
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“Il racconto si organizza, in maniera tradizionale, nei classici tre atti – dice ancora Salvatores – e, anche se si può parlare di realismo magico, la storia non contiene gli elementi surreali e onirici che hanno caratterizzato la produzione successiva del Maestro ed è stata scritta in un momento di passaggio per il nostro Cinema: tra il neo-realismo (Fellini tra l’altro aveva collaborato alla sceneggiatura di Paisà, film che lui stesso cita nel soggetto), la commedia all’italiana e i primi tentativi di un cinema più ‘fantastico’. Napoli-New York” è ispirato a una storia vera raccontata come una favola oppure, se volete, come una favola molto legata alla realtà. Una storia scritta benissimo, con grande bravura nel tenere desta l’attenzione dello spettatore con continue svolte e colpi di scena. Un film ‘classico’ potremmo dire, ma con un’anima molto moderna”.