La casa di carta 3: le anticipazioni dei protagonisti in anteprima a Milano!

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La banda è tornata. E dopo la Zecca punta diretta all’oro del Banco di Spagna. La terza serie de La casa di Carta, su Netflix da venerdì, comincia due anni dopo la rapina del secolo, che ha reso i suoi protagonisti moderni Robin Hood, simbolo della Resistenza, inneggiati dalle folle con la loro maschera di Salvador Dalì.

E per dare maggiore forza al suo ritorno, la “banda” capeggiata dal Professore (Alvaro Morte) ha inviato in Italia a incontrare la stampa una parte dei suoi componenti.

A Milano c’erano tra gli altri Miguel Herran (Rio), Jaime Lorente (Denver), il nerboruto Luka Peros che interpreta un nuovo personaggio (Marsiglia), e poi due delle protagoniste più acclamate: Ester Acebo, che interpreta Monica Gatzambide, l’impiegata della Zecca che diventa parte della banda, e soprattutto lei, Ursula Cobrerò, la bellissima Tokyo, ormai contesa alla serie da grandi produzioni cinematografiche.

Prima di raccontare cosa hanno detto, è il caso di fare il punto sulla trama: stavolta a riunire la banda non è il bisogno di denaro, ma la necessità di salvare uno di loro, Rio, preso dalla polizia e messo sotto tortura.

Sotto la guida del Professore, Tokyo, Monica Gaztambide (che per la passione dimostrata per i suoi sequestratori ha preso il nome di Stoccolma, un rimando alla sindrome che fa parteggiare le vittime per i loro sequestratori), e anche Nairobi (Alba Flores) ed Helsinki (Darko Peric) tornano dai Paesi dove ciascuno si era rifugiato, in nome dell’uno per tutti, tutti per uno. Ad aiutarli arriveranno nuovi personaggi: Marsiglia, appunto, e poi Palermo (Rodrigo de la Serna) e Bogotà (Hovik Keuchkerian).

Ecco come oggi hanno raccontato cosa accadrà nella storia e cosa invece il successo mondiale della serie ha fatto accadere nelle loro vite.

Tokyo:

«Nelle prime stagioni la banda si riuniva per una questione di sopravvivenza e per denaro, ora il motivo è diverso, è più emozionale e profondo, spenderanno moltissimo per arrivare al loro obiettivo – spiega Urusla Corberò – In questa terza stagione vedremo una Tokyo meno bambina, sarà una donna più matura e paziente, anche se la sua fiamma interna resta sempre la stessa. Tutti i personaggi femminili sono molto importanti, le donne hanno un ruolo di primo piano, non si limitano ad accompagnare i personaggi maschili. Hanno una loro vita, esattamente come accade nella realtà».

Stoccolma:

«Il segreto del successo di questa serie è che ogni personaggio è un vero essere umano, al di là dell’essere ladri i protagonisti sono persone con un cuore con cui il pubblico può empatizzare. Monica, il mio personaggio cambierà moltissimo – sottolinea Esther Acebo – Non sarà solo una madre e una moglie, ma una donna che prende le redini della sua vita, che decide di partecipare a questa rapina. Il fatto di avere un figlio è una problematica, ma Monica sa cosa vuole».

Denver:

«Denver è diventato padre e non vuole mettere a rischio la propria famiglia con una nuova rapina – racconta Jaime Lorente – Se diventassi ricco come il mio personaggio manderei tutti a quel paese e comprerei un teatro per farci quel che voglio con i miei amici».

Rio:

«Il pubblico voleva sapere che fine avevano fatto i rapinatori e l’abbiamo accontentato – ammette Migue Herràn – Rio ha fatto tutto per amore, è maturato, è cambiato. In questa nuova stagione abbiamo potuto potenziare moltissimo tutti gli aspetti che erano piaciuti nella prima parte: avendo un enorme budget a disposizione, tutto quello che sogniamo lo possiamo fare».

Marsiglia:

«Il mio è un personaggio nuovo, un uomo di mistero, ma anche di azione – racconta Luka Peros – La gente è stufa delle promesse non mantenute, della ricchezza nelle mani di pochi, è alla ricerca di eroi e questi Robin Hood che ribaltano l’idea del bene e del male sono quello che stanno cercando».

La maschera di Dalì 

Indossata dai rapinatori per fare il colpo alla Zecca , la maschera di Salvador Dalì è diventato un simbolo di Resistenza, non solo nella serie, ma anche nella realtà. Un effetto che nemmeno il creatore della serie Alex Pena aveva messo in conto. «Nessuno di noi se l’aspettava – continua Denver/Lorente – Il simbolismo della maschera come segno di resistenza è andato di pari passo con il boom della serie».

La quarta serie

La Casa di carta non si fermerà alla terza serie, ma andrà avanti anche con la quarta. Netflix ha già dato l’annuncio. Ursula Corberò si spinge più avanti confessando che le riprese sono in corso in Thailandia, mentre Luka Peros garantisce che il suo personaggio avrà un ruolo chiave. «Per il resto restiamo muti, non possiamo aggiungere niente», concorda l’intero cast.

Cloe Luce