Paola Cortellesi al TFF tra passato e futuro: “Voglio continuare finché mi reggono le gambe”

L’attrice alla masterclass del Torino Film Festival ha raccontato la sua storia professionale a una sala gremita e non si è sottratta alle domande del pubblico 

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Fa ridere, sorridere e commuovere. Nella sua masterclass, Paola Cortellesi fa quello che riesce a fare con i suoi film, che non si limita mai solo a interpretare. «È più facile interpretare un personaggio quando hai la possibilità di scriverlo». Il cinema resta il posto ideale dove guardare un film. «Stai seduto vicino a un estraneo e passi due ore a piangere o a ridere forte insieme, condividi cose intime con qualcuno che non rivedrai mai più. Non c’è vergogna, è un sentimento di condivisione unica. Succede solo a cinema, a teatro, a un concerto, a un balletto. I ragazzi per due anni sono dovuti rimanere a casa, è importantissimo che sappiano che la verità è quello che succede in modo tangibile, con delle persone vere, dei propri coetanei accanto. Il resto è una vita parallela, immaginata tramite i social, ma non la verità. Il vero è quello che puoi condividere in presenza. È molto pericoloso che si svuotino le sale non solo per le industrie, ma anche dal punto di vista sociale». Quanto ai suoi inizi, nulla è venuto per caso. «Nulla è stato casuale nella mia vita professionale, ma tutto è stato frutto di una scelta e di un desiderio. Ho iniziato in teatro, poi è venuta la televisione con la Gialappa’s, anni tra i più belli della mia vita, ma per il cinema avevo l’etichetta di quella che veniva dalla tv. Valeva per tutti, non era una perseguitata, ma sono idee da scardinare». C’è differenza tra uomini e donne nel mondo del cinema? «Sì le donne vengono pagate meno e i ruoli femminili sono meno, ma sono felice di cambiare questa tendenza». E poi c’è il capitolo Petra, la serie di Sky. «Sono molto legata a Petra, è una investigatrice solitaria con caratteristiche che nel mondo investigativo maschile abbiamo già visto, mentre essere single e malmostosi per una donna era particolare. Mi ha conquistato la sua ironia». Il futuro come sarà? «Vorrei continuare a fare questo mestiere finché mi reggono le gambe».