Peter Von Kant, la recensione del film di François Ozon

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Esce finalmente in sala con Academy Two il 18 maggio Peter von Kant, il film in cui François Ozon rilegge la parabola umana del grande regista tedesco Rainer Werner Fassbinder.

IL FATTO

Colonia, 1972. Un regista di successo, Peter Von Kant, vive con il suo fedele assistente Karl, quotidianamente umiliato. Grazie alla grande attrice e musa Sidonie conosce e si innamora di Amir, un giovane con poche risorse. Colpito dalla bellezza del ragazzo, lo ospita nel proprio appartamento e lo aiuta a debuttare nel mondo del cinema. Pochi mesi dopo Amir è diventato una star ma, appena conquistata la celebrità, comincia a maltrattare il suo mentore lasciando l’uomo ad affrontare se stesso e la propria solitudine.

L’OPINIONE

Ozon rilegge “al maschile” Le lacrime amare di Petra Von Kant di Rainer Werner Fassbinder, che cinquant’anni fa adattò per lo schermo una sua pièce teatrale, ma sposta la scena dal mondo della moda a quello del cinema, chiamando Hanna Schygulla, che nel film originale interpretava il distruttivo oggetto del desiderio, a vestire i panni questa volta della madre del protagonista. Film di apertura della 72esima Berlinale, Peter Von Kant, un melò sui rapporti di potere, dove la passione spalanca le porte a un vero e proprio gioco al massacro, mescola lacrime, sorrisi e risate (Crépon nei panni del povero “servo” devoto e calpestato suscita momenti di vera e propria ilarità) e apre letteralmente il sipario su un personaggio “larger than life” acceso dal desiderio e pronto a rimettersi pericolosamente in gioco. Certo, non c’è in Ozon la sgradevolezza di Fassbinder che tra lacrime e sangue, sperma e sudore, gridava in faccia alla borghesia la propria diversità. Il regista francese fa parte di un altro mondo, politicamente più addomesticato, culturalmente “riconciliato”, ma per il pubblico di oggi la sua personale rilettura resta intrigante, animata da sincera ammirazione per il maestro, sapientemente orchestrata e perfettamente interpretata.

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Le lacrime amare di Petra Von Kant, naturalmente, ma anche un altro film per il quale Ozon si è ispirato a Fassbinder, Gocce d’acqua su pietre roventi.

RASSEGNA PANORAMICA
VOTO
peter-von-kant-la-recensione-del-film-di-francois-ozonFrancia, 2022. Regia François Ozon. Interpreti Denis Ménochet, Isabelle Adjani, Hanna Schygulla, Stefan Crepon, Khalil Ben Gharbia. Distribuzione Academy Two. Durata 1h e 25’.