Piggy, la recensione dell’horror spagnolo che arriva dal Sundance

In originale Cerdita, il film di Carlota Pereda racconta i mali del nostro tempo

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Cerdita Piggy

Presentato al Sundance e poi a Sitges, finalmente dal 20 luglio – distribuito da I Wonder Pictures – arriva anche nei nostri cinema il Piggy di Carlota Pereda (in originale Cerdita, ossia “porcellina”). Un film che unisce le anime più di successo del cinema spagnolo commerciale di questi anni, l’horror e il poliziesco, a partire da un personaggio emblematico di molti dei mali del nostro tempo, dei quali si parla spesso e per i quali proprio la visione del film potrebbe valere come deterrente.

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IL FATTO:

Sara (Laura Galán) è una ragazza molto sola, è la figlia dei macellai di un paesino della provincia spagnola meno turistica e moderna, ma soprattutto è fortemente sovrappeso, motivo per cui si ritrova a essere vittima del bullismo social e degli scherzi – anche molto pesanti – delle sue coetanee. Un crescendo che trova il suo culmine nelle vicine piscine naturali, dove la povera “Cerdita” – come tutti la chiamano deridendola – subisce l’ennesimo sopruso. Che stavolta non resta impunito, grazie all’intervento di uno strano personaggio con il quale la ragazza instaura un rapporto impresentabile e impensabile riuscendo a trovare il coraggio di cambiare la propria vita.

Cerdita Piggy

L’OPINIONE:

A volercela vedere, è interessante l’evoluzione dell’horror soprannaturale che tanta fortuna incontrò qualche anno fa e del thriller poliziesco a La isla minima che nuove soddisfazioni sta dando al mercato spagnolo, anche grazie alla diffusione in streaming. Due categorie che in comune hanno le location di una Spagna non troppo lontana eppure antica, suburbana e poco frequentata dal turismo dei più, e la possibilità di sfruttarle come palcoscenico delle ombre dell’essere umano, soprattutto quello in attesa di civiltà.

Un po’ quel che succede in questo Cerdita (o Piggy, come ci piace chiamarlo in Italia), nel quale i Freaks tornano protagonisti, si cercano, riconoscono, seducono, addomesticano ed educano fino alla definiva emancipazione in uno slasher nel quale i folli maniaci seriali si fanno portatori di valori in un mondo alla rovescia nel quale non si può non empatizzare con la povera protagonista vittima di un bullismo senza fine e senza limiti, fino a comprenderne le motivazioni istintive e il desiderio – a lungo inconfessato – di vendetta.

Di casa nel sangue di maiale, Sara nel sangue cresce e passa da un mondo rosa di merendine rubate all’ardire a sognare soddisfazioni più tipiche della sua età, a un risveglio dei sensi che passa dalla scoperta del beluino dentro di sé. Che regala alcuni buoni momenti, particolarmente cruenti, in un contesto non particolarmente efferato.

In realtà, le premesse iniziali sembrerebbero promettere un altro tipo di sviluppo – bodyshaming a parte – e nonostante una parte centrale piuttosto strumentale e convenzionale, la conclusione della vicenda della giovane e dolente protagonista riserva diverse sorprese e cambi di direzione. A seconda che a prevalere siano il rancore, il senso di colpa, di inadeguatezza, di giustizia o una sorta di emancipazione nella quale anche l’amore e l’accettazione giocano un ruolo importante, anche se filtrate dal confuso e sfaccettato prisma di una adolescente in cerca di sé.

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Per la protagonista bullizzata, ma capace di trovare dentro di sé la forza di reagire una volta raggiunto il limite della sopportazione, difficile non pensare al Carrie – Lo sguardo di Satana di Stephen King (più nella versione del 1976 di Brian De Palma che quella del 2013 diretta da Kimberly Peirce. Eppure, per la distanza degli emarginati e diversi dal resto del mondo che li circonda, li rifiuta e li deride, consigliamo a tutti – sempre e comunque – la visione del classico di Tod Browning del 1932, Freaks.

 

RASSEGNA PANORAMICA
VOTO
piggy-la-recensione-del-cerditaId., Spagna 2022. Regia: Andrea Bagney. Con: Lourdes Hernández, Bruno Lastra, Francesco Carril. Durata: 1h 38’. Distribuzione: I Wonder Pictures