Run the World, da Harlem il nuovo Sex and the City

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run the world

New York. Quattro donne, amiche inseparabili: ambiziose, divertenti, autonome, lavoratrici, che vivono e lavorano nel cuore pulsante di New York, attente alla moda. E che all’uomo da sposare preferiscono la loro realizzazione personale. Scardinato il sacro principio di Sex and the City, basato sul “dating” oltre ogni ragionevole dubbio, la nuova serie Run the world, creata da Leigh Davenport, anche produttrice esecutiva insieme alla showrunner Yvette Lee Bowser, dal 16 maggio sulla piattaforma streaming premium Starzplay, racconta la storia di quattro afroamericane trentenni di Harlem, alle prese con le difficoltà della vita, tra carriera e sentimenti, divorzi e nuovi amori, unite da un’amicizia incrollabile.

A interpretarle sono Amber Stevens West nei panni di Whitney, una perfezionista che ha sempre rispettato le regole. Andrea Bordeaux nel ruolo di Ella, un’audace romantica che sta cercando di capire cosa vuole veramente dalla vita. Bresha Webb (Renee), una energica primadonna con una carriera apparentemente in ascesa e in procinto di divorziare. E infine Corbin Reid (Sondi), un’aspirante romanziera che inizia a mettere in dubbio sia la sua carriera che le priorità personali.

«Sono quattro donne coraggiose, audaci – sottolinea Amber Steven West – che non esistono solo in relazione a un uomo. Whitney è sempre stata una seguace delle regole, ambiziosa, intelligente, impegnata e leale: ha fatto le cose giuste, sta finalmente realizzando il suo sogno, anche se sa di essersi persa un po‘ di divertimento nella vita».

Run the World

Diversa invece Sondi, sempre pronta a combattere per i diritti delle donne, soprattutto di colore, “matrigna” agguerrita della figlia di un compagno molto più grande, un professore
stimato, un’ombra forse per la sua libertà. «È un uomo che ha molto potere su Sondi – ammette Corbin Reid -. Lei si affida a lui per la sua professionalità, per la sua conoscenza, ma è insicura, oppressa da una società che in certe situazioni si chiede sempre se stai con qualcuno perché cerchi di ottenere una promozione, un favore o se invece si tratta di un sentimento reale. Il mio personaggio ha in qualche modo paura di questo, per cui si sforza di essere perfetta, ma nessuno può esserlo davvero».

Di certo non lo sono queste quattro donne, che riportano in tv il sapore della commedia al femminile, mettendo sul piatto una modernità che Sex and the City non aveva. «La differenza maggiore – sottolinea Amber Steven West – sta nel fatto che quella serie era incentrata sugli appuntamenti, su come quelle quattro donne tribolassero ogni volta che ne
avevano uno. Run the world ha invece al centro un forte senso dell’amicizia, cosa significhi vivere a trent’anni oggi a New York. Le nostre protagoniste inseguono ciò che vogliono
nella vita, senza scusarsi, sostenendosi a vicenda, mettendo le loro amicizie e i loro desideri al centro, prima degli uomini, non cercano di cambiare loro stesse per adattarsi a un uomo, ma anzi fanno il contrario».

«Nella nostra serie si vede la pienezza delle vite delle quattro protagoniste – aggiunge
Corbin Reid -. Certamente tutte le donne vivono le loro relazioni sentimentali, con le loro complessità, ma è solo un aspetto marginale, non è il fulcro del racconto».

Ambientata ad Harlem, Run the world toglie alla serialità femminile quella patinatura di miele che ne ha spesso caratterizzato i canoni. «Credo che il pubblico si divertirà molto a guardarla, sarà un po’ come bere un bicchiere di limonata, con quel gusto un po’ aspro – sorride Corbin Reid -. C’è la commedia, ma anche il lato drammatico, ci sono bei vestiti e una bellissima città come New York, ma soprattutto c’è il messaggio positivo di una storia di amicizia tra belle persone, un ritratto positivo di quattro meravigliose donne».

«Sono donne che combattono per quello che vogliono – conclude Amber Steven West – Non sono perfette, ma stanno cercando di capire come diventarlo».