«Dura più l’amicizia o l’amore? Il mutuo». Rompe così il ghiaccio all’1:40 di notte sul palco dell’Ariston Alessandro Siani, ospite della terza puntata di Sanremo per promuovere il suo ultimo film, Tramite Amicizia, in uscita nelle sale dal 14 febbraio con Medusa. Al comico napoletano il compito di rianimare il pubblico dopo cinque ore di diretta («a quest’ora non si ride, si mangia il cornetto») poco prima del momento classifica, a conclusione della puntata.
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Momento catartico che Siani sceglie di riempire con un monologo sulla tecnologia e sulla dipendenza dal cellulare, oramai sempre più protagonista di Sanremo (lo stesso Amadeus si è fatto aprire un profilo Instagram da Chiara Ferragni che ha raggiunto 1 milione di followers in poco più di 24 ore). «Questo è il festival del telefonino e del selfie – racconta Siani – Dietro le quinte stanno tutti lì a fotografarsi, anche la gente fuori dal teatro. Ho visto uno che si è fatto la foto con uno che si era fatto la foto con Mengoni».
E prosegue: «Utilizziamo troppo il telefono, anche quando andiamo al ristornate. Una volta ho fatto una foto alla spigola nel piatto. Mi ha chiesto di rifarla, perché era venuta con gli occhi chiusi. Oramai col telefonino ci mettiamo a vedere i film. La gente pensa “se me lo vedo al cinema devo pagare i pop corn e il parcheggio”, ma anche a casa vedere un film è complicato. La prima cosa che devi scegliere è la piattaforma, ce ne sono parecchie. Poi devi scegliere le categorie, poi ti ritrovi nei film scelti per te, i film più visti, quelli che stanno arrivando. Non se ne esce più e va a finire che l’unica cosa che metti è il pigiama».
Conclude, con fare più serio, citando uno dei temi del suo film: «Mi sono emozionato leggendo un articolo che citava la frase di un ragazzo: “Ho molti like e pochi amici. Ho spento il telefono e si è accesa la vita”. La felicità non è stare isolati in una stanza. La felicità nasce dal movimento, non dall’inerzia. È dietro all’angolo».