Sex, la recensione del film di Dag Johan Haugerud

In sala con Wanted Cinema in versione originale sottotitolata in italiano dopo essere stato presentato nella sezione Panorama della Berlinale 2024

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Sex

Al cinema dal 15 maggio, Sex è il terzo e ultimo capitolo della “trilogia delle relazioni” scritta e diretta da Dag Johan Haugerud, regista norvegese (prossimo presidente di giuria delle Giornate degli Autori 2025) premiato con l’Orso d’oro alla Berlinale 2025 con il precedente Dreams. Una storia profonda e toccante sull’indecifrabile natura dell’attrazione, dell’orientamento sessuale e dell’identità personale. 

IL FATTO

A Oslo due spazzacamini si confrontano su episodi intimi che ne mettono in discussione le rispettive certezze di uomini cisgender, eterosessuali e sposati: uno di loro è turbato da un sogno dove gli sembra di essere guardato come una donna da David Bowie, l’altro ha avuto un rapporto occasionale con un cliente, confessando subito dopo la cosa alla moglie nella convinzione che il vero tradimento sarebbe nasconderle il fatto. La donna però rimane sconvolta e addolorata dalla rivelazione.

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L’OPINIONE

Sex è il capitolo inaugurale del trittico con cui il regista e scrittore Dag Johan Haugerud esplora le relazioni affettive contemporanee, vincendo col più recente Dreams (qui la recensione) il Concorso della Berlinale, dove il primo atto era stato presentato (nonché premiato) nel 2024. E, in epoca di tentata riaffermazione violenta della cultura patriarcale da una sponda all’altra dell’Atlantico, il cinema del filmmaker scandinavo viaggia in direzione opposta. Scavando, qui, nella crisi di un’identità maschile a cui, lo ammettano o meno gli uomini, i vecchi schemi e confini eteronormativi stanno sempre più stretti (e il figlio adolescente di uno dei protagonisti, che si preoccupa dei dolori di una coetanea durante il ciclo mestruale, suggerisce la speranza di una nuova sensibilità coltivata dalle e nelle generazioni più giovani). Ma il lungometraggio è coraggioso anche e soprattutto a livello formale, privilegiando, col rischio di risultare ostico a parte del pubblico, i lunghi dialoghi introspettivi («La tua vita è plasmata da quelli con cui parli», viene detto a un certo punto), in una sorta di seduta psicanalitica di gruppo intervallata e scandita dai campi lunghi sulla città norvegese. Dove forse si specchia una modernità che si porta dietro la sfida a rinegoziare radicalmente le proprie idee e radici (anche religiose), per ritrovare sé stessi e l’altro nell’apertura alla complessità.

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Gli altri due capitoli della trilogia di Haugerud, ovvero l’Orso d’oro Dreams e Love (già in concorso all’81ª Mostra di Venezia), distribuiti anch’essi da Wanted nelle nostre sale.

RASSEGNA PANORAMICA
VOTO
sex-la-recensione-del-film-di-dag-johan-haugerudId., Norvegia, 2024. Regia e sceneggiatura Dag Johan Haugerud. Interpreti Jan Gunnar Røise, Thorbjørn Harr, Siri Forberg, Birgitte Larsen, Theo Dahl. Distribuzione Wanted Cinema. Durata 1h e 58