Eroina con i super poteri di una donna dalle mille sfumature, Jennifer Walters è la protagonista di She-Hulk: Attorney at Law, la nuova serie Marvel in nove episodi disponibili, uno ogni giovedì, da oggi su Disney +. Tatiana Maslany interpreta la giovane Jennifer, abile avvocato in carriera, che un giorno, a causa di un incidente d’auto, riceve il potere si trasformarsi in un Hulk al femminile.
Dell’originale fumetto il personaggio di She-Hulk prende alcune caratteristiche della personalità. Jennifer è grintosa, spiritosa e animata da forti ideali. Tanto nel fumetto quanto nella serie il suo personaggio si prende spesso la libertà di giocare con la quarta parete e di rivolgersi direttamente ai lettori, in un caso, o agli spettatori, nell’altro, ed è capace di scherzare, senza prendersi troppo sul serio, anche durante un combattimento.
Ma la Jennifer Walters della serie ha una semplice peculiarità che rende questa versione del personaggio assai più intrigante.
In She-Hulk: Attorney at Law la nuova supereroina Marvel non vuole diventare un supereroe, né salvare il mondo da possibili minacce sovrumane. Jennifer è e intende rimanere, anche dopo la trasformazione, una donna come le altre, e i suoi desideri restano immutati rispetto a prima.
In seguito ad un bizzarro incidente d’auto causato da quella che sembra un’astronave spuntata nel bel mezzo di una strada provinciale, Bruce Banner – proprio quello interpretato da Mark Ruffalo – involontariamente trasmette a sua cugina Jennifer qualche goccia del suo sangue. La somiglianza del DNA dei due cugini consente anche alla ragazza di trasformasi in Hulk. Da quel momento Jennifer inizia a dover imparare a convivere con il suo alter ego verde alto quasi il doppio di lei.
A differenza di Bruce, però, Jennifer si dimostra sin dall’inizio perfettamente capace di gestire l’Hulk che è in lei, senza che questo lato prenda il sopravvento sulla sua coscienza. Con grande sorpresa del cugino, la versione femminile del supereroe verde ha il completo controllo anche sulla transizione da uno stato all’altro.
La ragione di ciò è presto spiegata da Jennifer: gestire le proprie emozioni è ciò che ogni donna deve imparare a fare sin dalla nascita, soprattutto se desidera diventare un avvocato. In un certo senso è proprio la capacità, molto femminile, di Jennifer di riuscire a tenere in equilibrio le quotidiane e ordinarie lotte della vita moderna a consentirle di avere il pieno controllo anche sul suo alter ego dai super poteri.
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Mentre Bruce appare quasi eccitato dall’idea di avere una controparte femminile simile a lui con cui condividere finalmente la sua condizione, Jennifer invece sembra inizialmente non voler dare alcun peso alle sue nuove capacità straordinarie. Al contrario desidera solo tornare più presto possibile alla sua vita di prima. Ma presto si accorgerà che bilanciare le due personalità e i suoi nuovi poteri nella vita quotidiana non è facile come sembra.
Il contrasto tra il desiderio di Jennifer di restare la donna e l’avvocato che è sempre stata e la spinta del mondo circostante, compresa la sua famiglia, sempre più assetati di conoscere e di parlare della nuova supereroina appena nata, nella serie è il motore che genera situazioni estremamente comiche.
She-Hulk: Attorney at Law riesce a spingere in modo equilibrato e sensato sul pedale dell’umorismo, senza nulla togliere in termini di fascino e credibilità ai personaggi, anche quelli già noti, e senza rischiare di sfiorare mai il ridicolo.
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Nel corso delle puntate She-Hulk dovrà vedersela con diversi personaggi del MCU vecchi e nuovi. Da Abominio, alias Emil Blonsky, l’antagonista ne L’incredibile Hulk (2008), interpretato da Tim Roth, al famoso Wong di Doctor Strange, interpretato da Benedict Wong, fino ad una nuova nemesi, Titana, interpretata da Jameela Jamil.
