Sophia Loren inaugura il ristorante col suo nome a Milano: «Mai rinunciato alla pastasciutta»

Taglio del nastro per il "Sophia Loren Restaurant - Original Italian Food" alla presenza dell'attrice

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È stato ufficialmente inaugurato ieri sera a Milano in via Cesare Cantù 3, nell’isolato tra Piazza Duomo e Piazza Cordusio, il ‘Sophia Loren Restaurant – Original Italian Food’, il secondo della catena di ristoranti dedicati all’attrice napoletana (il primo si trova a Firenze). Il locale appartiene all’imprenditore della moda napoletano Luciano Cimmino (presidente della Pianoforte Holding che riunisce i brand Yamamay, Carpisa e Jaked) e aveva aperto già a giugno, ma l’inaugurazione ufficiale è avvenuta solo adesso alla presenza di Sophia Loren.

Al taglio del nastro hanno partecipato una folla di fan della diva e molti ospiti illustri, già frequentatori del ristorante. Con lei il figlio direttore d’orchestra, Carlo Ponti junior e i nipotini. Elegantissima a 88 anni in completo pantaloni bianco panna, collier e orecchini di brillanti, scarpe nere di vernice e occhialoni, la Loren ha salutato sorridente tutti e rilasciato autografi: “Felice di questo progetto“, dice: “Racchiude in sé alcune delle cose che amo di più: la cucina italiana e partenopea, i momenti di condivisione attorno a un tavolo con la mia famiglia e i miei amici e poi diversi dei personaggi che ho interpretato sono in qualche modo legati alla cucina...”..

In alcune note pubblicate sul sito del locale l’attrice approfondiva così il suo legame con la cucina:

“Nella mia vita ho avuto tante passioni, una di queste È senza dubbio il cibo. Nessun regista è mai riuscito a mettermi a dieta e non ho mai rinunciato a un buon piatto di pastasciutta in favore della linea. Le ore che ho trascorso in cucina ad impastare, friggere, infornare e rosolare, sono state tra le più felici della mia esistenza. Quando mi hanno chiesto di aprire una catena di ristoranti in mio onore, ho riflettuto molto sugli oneri e le responsabilità che avrebbe comportato associare il mio nome ad un’insegna. Non ho mai voluto prendere parte a “storie” che non sento mie: questo è valso per i film che ho interpretato in sessant’anni di carriera come per qualsiasi progetto che mi vede partecipante, ma nessuno mi ha corteggiato tanto come Luciano Cimmino e oggi sono felice di aver acconsentito a questa meravigliosa avventura e fiera di far parte di una squadra di napoletani talentuosi che desiderano esportare la “veracità” della cucina partenopea nel mondo. Per me e Luciano, mangiare è una cosa sacra e per condividerla con quelli che la pensano come noi abbiamo costruito un “tempio” della convivialità, un luogo unico e suggestivo, dove i migliori chef mondiali si cimentano in primi piatti e pizze “‘che so’ na squisitezza’”.

Qui di seguito alcuni scatti della serata: