The Day After Tomorrow, cinque curiosità su L’alba del giorno dopo

Torna in tv lo storico Disaster Movie di Roland Emmerich

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the Day after tomorrow

2. Fanta casting

Avrebbe dovuto essere Lindsay Lohan l’interprete femminile del film, ma proprio a un passo dalla firma dovette rinunciare al ruolo di Laura per importanti conflitti di programmazione, per la gioia di Emmy Rossum (che sostituì ancora la collega in Poseidon del 2006).

Quanto al ruolo del Vicepresidente, ci furono dei dubbi sulla scelta di Kenneth Welsh a causa della sua somiglianza fisica con il vero VP Dick Cheney. Elemento al quale però Emmerich teneva, insistendo fino a spuntarla, anche per la volontà specifica di sottolineare – con le figure del Presidente e del suo Vice – la critica all’opposizione dell’amministrazione Bush e Cheney al Protocollo di Kyoto per la riduzione delle emissioni di gas serra.

3. La Library

La splendida e inconfondibile New York City Public Library, ambientazione di scene molto importanti del film, è in realtà mostrata diversa da come è nella realtà. Nel film, infatti, dall’iconica facciata mancano gli storici leoni, sostituiti da delle lampade (secondo un dipendente della biblioteca per evitare di pagare il diritto di sfruttamento della caratteristica figura).

Quanto ai libri contenuti all’interno, al rogo per necessità di sopravvivenza, è curiosa la citazione delle opere di Friedrich Nietzsche presente nel film, proprio nel saggio del 1894 del filosofo tedesco si legge (nella prefazione, in inglese): “Only the day after tomorrow belongs to me“.

 

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4. Cameo

In piedi dietro Sam, vicino al suo gomito, con il maglione tirato su a coprire naso e bocca, quando Sam chiama suo padre per dirgli che la fogna è tracimata all’interno della scuola, c’è Kirsten Dunst.

 

5. Gli errori

Quando Jack salta attraverso il varco all’inizio, tutto ciò che tiene sono le provette, mentre quando cade ha improvvisamente in mano un punteruolo da ghiaccio.

Quando Frank è appeso al tetto del supermercato, si vede che la mano di Jason sanguina. Nelle inquadrature successive, però, non ci sono né sangue né bende.

Nell’inquadratura che mostra gli animali dello zoo, l’inquadratura della gabbia dell’orso è chiaramente invertita, come conferma la parola “BEAR” che appare al contrario sullo schermo.

Quando l’addetto alle pulizie si dirige verso la porta illuminata, è possibile vedere l’ombra del fonico dietro di lui.

Il riflesso del cameraman è visibile sul lato destro della Porsche durante la sequenza del tornado.

 

Il trailer di The Day After Tomorrow – L’alba del giorno dopo