The Good Mothers, video intervista ai registi e agli interpreti Francesco Colella e Andrea Dodero

La nuova serie originale è disponibile dal 6 aprile su Disney+

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Julian Jarrold, Elisa Amoruso, Francesco Colella, Andrea Dodero

The Good Mothers è la nuova serie originale italiana, disponibile da oggi con tutti i sei episodi in esclusiva su Disney+, che racconta la ‘ndrangheta interamente dal punto di vista delle donne che hanno osato sfidarla. Diretta da Julian Jarrold (The Crown, Becoming Jane) ed Elisa Amoruso (Chiara Ferragni: Unposted), la serie, vincitrice del “Berlinale Series Award” alla 73° edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino, vede protagonisti Gaia Girace, Valentina Bellè, Barbara Chichiarelli, Francesco Colella, Simona Distefano, Andrea Dodero e Micaela Ramazzotti.

Basata sull’omonimo libro non-fiction del giornalista Alex Perry, premiato con il “George Polk award”, e adattata per lo schermo da Stephen Butchard, The Good Mothers racconta la storia vera di tre donne, cresciute all’interno dei più feroci e ricchi clan della ‘ndrangheta, che decidono di collaborare con una coraggiosa magistrata che lavora per distruggerla dall’interno.

The Good Mothers, sinossi

Denise (Girace), figlia di Lea Garofalo (Ramazzotti), Maria Concetta Cacciola (Distefano) e Giuseppina Pesce (Bellè), sono tre donne che osano contrapporsi alla ‘ndrangheta. Ad aiutarle la P.M. Anna Colace (Chichiarelli) che, appena arrivata in Calabria, ha un’intuizione: per poter abbattere i clan della ‘ndrangheta, è necessario puntare alle donne. È una strategia che comporta grandi rischi: la ‘ndrangheta è nota e temuta per il suo pugno di ferro e il potere insidioso. The Good Mothers segue Denise, Giuseppina e Maria Concetta nel loro tentativo di affrancarsi dal potere criminale e collaborare con la giustizia.

La serie, oltre che mossa dal desiderio di raccontare la mafia dal punto di vista femminile, si pone anche il principio di non indugiare sulla visione degli aspetti più violenti o sulla spettacolarizzazione del potere criminale proponendo un’opera corale e sfaccettata.

Il regista Julian Jarold spiega: “L’obiettivo era quello di raccontare le storie dal punto di vista femminile. Il libro di Alex Perry narra nel dettaglio la storia del procuratore che decise di mirare alle donne della comunità di cui lei conosceva gli abusi subiti dai mariti, la vita infelice. Loro avrebbero potuto essere persuase a fornire prove contro mariti, fratelli e figli in cambio di una casa sicura, della libertà e di una nuova vita con i loro figli. Ciò che penso sia interessante riguardo queste storie è che sono raccontate dal punto di vista femminile e non con lo sguardo aggressivo dei gangster che siamo abituati a vedere nella maggior parte delle storie che narrano della mafia. Abbiamo cercato di tenere la macchina da ripresa più vicina possibile alle donne, sopra le loro spalle, sui loro volti, per cogliere ogni sorta di emozione e catturare il senso di ciò che stavano affrontando in quel periodo traumatico per loro, da quando decidono di lasciare la loro comunità e scappare”.

Guarda qui l’intervista ai registiJulian Jarrold ed Elisa Amoruso e agli interpreti Francesco Colella e Andrea Dodero per The Good Mothers