Tre sorelle, Serena Autieri: «Donne irrefrenabili quando fanno squadra»

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Nei panni di Marina è una donna borghese, forte delle proprie certezze fino a quando scoprirà la verità sul marito. Serena Autieri è una delle tre sorelle protagoniste di Tre Sorelle, la commedia romantica di Enrico Vanzina, dove ci si interroga sull’amore e altre catastrofi. L’abbiamo intervistata.

Di cosa ti ha parlato questo personaggio?

Di una grande dolcezza. Oggi dedicarsi completamente alla famiglia mettendo da parte bisogni e ambizioni è un atto di grande coraggio. Per certi aspetti ho molto ammirato Marina che lavora per essere la madre e la moglie perfetta prima che il mondo le crolli addosso costringendola a ricostruire, a rimettersi in gioco, ripartendo insieme alla sorella da una casa al Circeo dove le due accolgono una terza sorella e la massaggiatrice di Marina. Ognuna cerca di proteggere le fragilità delle altre facendo squadra. E quando le donne fanno squadra non le ferma nessuno.

Le protagoniste imparano a non lasciarsi definire solo dall’amore di un uomo.

Dicono “basta con gli uomini!”, ma poi le donne cercano sempre quell’amore assoluto e totalizzante di cui sono capaci. Forse l’errore è idealizzare una persona, cercare l’uomo perfetto, come si faceva da adolescenti.

Serena Autieri e Rocío Muñoz Morales in una scena del film

Che regista è stato Vanzina?

Sono innamorata della sua penna, scrive con grande sapienza. Avevo girato con Carlo, mai con lui, e ho scoperto un regista con idee molto precise. Sono riuscita a tirare fuori da Marina molte sfumature.

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Si avverte grande complicità tra voi attrici.

Ho lavorato molto con Giulia Bevilacqua, che già conoscevo e con cui sono molto in sintonia. Era già nato un rapporto di amicizia che abbiamo fatto crescere sul set. Ma anche con Chiara Francini e Rocío Muñoz Morales c’era un legame fantastico.

Da chi ti sei lasciata ispirare?

Da alcune donne di vita vera che ho incontrato negli anni. Mi piace sempre prendere da chi ho conosciuto e che mi ha lasciato dentro qualcosa.

Ti dispiace che il film non arrivi in sala?

Mi piace che esistano altri tipi di canali e che nella mia carriera parta un diverso percorso, sulle piattaforme, davvero necessarie in questo momento.