Vincenzo Malinconico, Gallo: «Pazzo per questo personaggio, l’ho vissuto cucendomelo addosso»

L'attore napoletano racconta a Ciak l'iconico personaggio nato dalla penna di Diego De Silva

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«Il maggior complimento per la mia interpretazione dell’avvocato Malinconico, quello di cui più vado fiero, lo ha fatto il suo creatore Diego De Silva. Lui è venuto spesso sul set durante le riprese e dopo poco tempo, quando c’era da improvvisare, mi rassicurava dicendo “tu ormai sei diventato Malinconico!”. Non solo, alla fine mi ha svelato che mentre prima aveva qualche difficoltà a scrivere quei romanzi, perché non aveva mai visualizzato fisicamente il personaggio, ora gli è tutto diventato più facile perché scrive immaginandomi in azione. Insomma in questa serie abbiamo dato un corpo a Malinconico». Così Massimiliano Gallo (Ciak d’Oro come miglior attore del 2021 per la sua interpretazione di Valerio Primic in Il silenzio grande), racconta, in esclusiva per Ciak, il suo approccio a Vincenzo Malinconico – Avvocato d’insuccesso, serie tv in otto puntate da 50 minuti l’una (in onda dal 20 ottobre su Raiuno in quattro serate) diretta da Alessandro Angelini.

Ad affiancare Gallo un cast notevole, con Michele Placido, Lina Sastri, Denise Capezza, Teresa Saponangelo, Francesco Di Leva, Giovanni Ludeno, Luca Gallone e Ana Caterina Morariu. Gallo, che sta vivendo uno dei momenti più felici della sua carriera, non si accontenta del suo primo ruolo da protagonista su Raiuno, perché nei prossimi mesi lo ammireremo in un’impressionate quantità di performance.

Cosa l’ha attratta del personaggio di Malinconico?

Questo è un progetto che ho cercato e voluto fortemente, perché già conoscevo i libri di De
Silva ed ero innamorato pazzo del personaggio, della sua ironia e del suo approccio alla vita. La scrittura dei romanzi è molto alta e io Malinconico l’ho vissuto cucendomelo addosso e divertendomi a “indossarlo”. Confesso che stavo dietro a questa serie fin dal momento in cui avevo saputo che ci stavano lavorando, così mi sono fatto sotto e ho scoperto che anche gli sceneggiatori avevano pensato a me per il ruolo.
Devo ringraziare infinitamente la produzione che mi ha aiutato a non perdere l’occasione,
incastrando le riprese con quelle di Imma Tataranni. Per Malinconico abbiamo girato in tutto
quattro mesi, ma dopo la prima parte hanno fermato le riprese a luglio per permettermi di
completare il set di Tataranni, riprendendo e concludendo le riprese solo a settembre.

Per una volta allora si è trovato a vestire i panni di un personaggio in cui poteva identificarsi?

Devo dire che mi ritrovo moltissimo in questo avvocato d’ufficio non vincente per scelta. Lo
trovo un personaggio esemplare: in un mondo in cui tutti si affannano per dimostrare sempre qualcosa lui non ha questa preoccupazione e si lascia vivere. Ha una storia di sesso con la sua ex moglie, un nuovo amore, amici improbabili e anche quando gli capita di cadere in storie più complicate questo succede sempre per caso. È politicamente scorretto, un antieroe secondo me molto moderno e positivo. In questo mondo popolato di “eroi”, lui se ne esce con battute fulminanti come «L’amore è una malattia della dignità», oppure «Accettarti per quello che sei è il contentino che ti dai quando non ti accettano
gli altri».

Malinconico ha già avuto un test all’estero, vero?

Sì, la serie è stata una delle nove finaliste in concorso al Festival de Television de Monte-Carlo. Lì c’erano produzioni HBO e Amazon con dei trailer il cui budget era superiore a quello di tutte le nostre otto puntate ma, nonostante lì ci vedessero coi sottotitoli in francese, la gente rideva. L’ironia passava anche a chi non capiva l’italiano, il che mi ha molto rassicurato.

Lei però non si ferma qua. Dove la vedremo prossimamente?

In autunno affronto una sfida da far tremare le vene ai polsi: con Vanessa Scalera e la regia di Francesco Amato abbiamo ricostituito il team di Imma Tataranni nella nuova versione di Filomena Marturano. È una sfida doppia: non solo c’è il testo di Eduardo, ma anche il confronto con l’interpretazione cinematografica che ne hanno dato Sofia Loren e Marcello Mastroianni. Poi da ottobre torno a teatro.

Cosa porta in scena?

Fino a dicembre sono in Stasera, punto e a capo! che ho scritto e diretto e dove recito con
Pina Giarmanà e Shalana Santana. A gennaio debutto in Amanti, una commedia scritta e
diretta da Ivan Cotroneo, con Fabrizia Sacchi, Orsetta De Rossi, Diego D’Elia ed Eleonora
Russo. Nel frattempo ho trovato il tempo di fare un cammeo nel film Septimo di Renato
De Maria, al fianco di Scamarcio, insomma non mi annoio!