Win or Lose, la recensione della serie Pixar su Disney+

Arriva in streamming una delle migliori produzioni degli Studios di animazione

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win or lose

Presentata insieme alla precedente Dream Productions, è arrivato il momento di quella che viene annunciata come la prima serie originale dei Pixar Animation Studios, la Win or Lose della quale dal 19 febbraio saranno disponibili su Disney+ i primi due episodi. Creato, scritto e diretto dall’esordiente alla regia Carrie Hobson (ma nel team creativo di Inside Out 2, Dream Productions e Lightyear, oltre che Story Artist di Elemental) e Michael Yates (tra i registi di The Legend of the Flying Tomato e Story Artist di Soul), tutto si svolge nell’arco di otto episodi, nei quali trovano spazio ragazzi insicuri, genitori iperprotettivi e personaggi – oltre che temi – molto vari, ma soprattutto trattati dalla Company di Emeryville come da tempo non si vedeva, soprattutto nel formato breve televisivo.

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IL FATTO

Laurie, il professore/arbitro Frank Brown, Rochelle, Vanessa, Ira, Yuwen, Kai e l’allenatore ‘Coach’ Dan sono gli otto protagonisti degli altrettanti capitoli nei quali è diviso il racconto di come ciascuno di questi vive la propria quotidianità – tra impegni scolastici, delusioni amorose, ansia, inadeguatezza, preoccupazioni lavorative, rapporti familiari e grandi speranze – e l’avvicinamento alla importante partita di softball che attende la squadra femminile delle Pickles.

Win or Lose

L’OPINIONE

La visione di “Coach’s Kid“, “Blue“, “Raspberry” e “Pickle” – i primi quattro episodi della Win or Lose di cui si parla (gli altri saranno “Steal“, “Mixed Signals“, “I Got It“, “Home“) – per quanto limitata sembra decisamente piuttosto utile a dipingere una chiara immagine della prima serie originale Pixar. A differenza di altre – la recente Dream Productions, per esempio – realizzata per conquistare tanto il pubblico più giovane quanto quello che da più anni segue con passione i film degli Studios, generazioni diverse che non a caso sono chiamate in causa a turno nei vari capitoli nei quali è divisa la storia raccontata, con le giovani Laurie e Rochelle protagoniste degli episodi dispari e il loro prof e la mamma della seconda di quelli pari.

Un escamotage che siamo curiosi di scoprire come verrà declinato nei successivi (anche se quello conclusivo già annuncia un focus sull’allenatore della squadra di softball delle ragazze) e che non condiziona in alcuna maniera lo sviluppo generale. Organizzato in modo omogeneo ed equilibrato per non trascurare nessuno, in nessun momento, di volta in volta presentando al pubblico i personaggi che ritroveremo nella puntata successiva, approfondito ad arte.

Sempre, però, tenendo al centro sia la linea narrativa principale (quella della importantissima partita di campionato) sia la necessità di trattare in maniera rispettosa e seria le difficoltà e i problemi di tutti, dando loro pari dignità, a prescindere da età e ruoli. Vedendo, in sostanza, le cose da prospettive diverse, apparentemente inconciliabili, per andare al di là di apparenze e dicotomie, di una logica binaria ‘giusto-sbagliato’ sulla quale a volte si arena il confronto tra genitori e figli.

Insomma, una serie educativa, come raramente ce ne sono state offerte, ma senza esser didattica e senza mai smettere di essere divertente e sorprendente. Grazie ai personaggi in scena (compresi quelli secondari, come il piccolo irresistibile visionario ‘dipendente’ dall’aranciata, che ci accoglie sin dalla prima scena della serie, nella quale si prefigura il turbolento finale) e le geniali rappresentazioni dei diversi malesseri, che sia un pacifico blob difficile da scacciare per visualizzare la crescente ansia della piccola protagonista del primo episodio o un vero e proprio ‘mancare il terreno sotto i piedi’ che assomiglia molto a una citazione furbesca di Stranger Things, fino all’armatura che spesso mettiamo addosso per difenderci dalle delusioni. Per le quali è inutile cercare consolazione in App di dating o identità fittizie, esempi di un virtuale non scevro di rischi, altro leitmotiv costante della serie a conferma della volontà di non stabilire gerarchie tra gli ostacoli che tutti – grandi e piccoli – affrontiamo e di evidenziare come spesso siano molto simili, a prescindere dall’esperienza di vita accumulata.

Un invito all’ascolto, alla collaborazione, alla comprensione, all’impegno e all’altruismo che vi invitiamo a non bollare come buonista, a meno di non rinunciare a qualche ora di ottimo intrattenimento. Con un’unica nota negativa, il taglio del carattere transgender inizialmente previsto per il personaggio doppiato da Chanel Stewart, per quanto spiegato dalla Disney (“Quando si tratta di contenuti animati per il pubblico più giovane, riconosciamo che molti genitori preferiscono discutere certi argomenti con i loro figli secondo le loro modalità e tempistiche” la motivazione). Speriamo si possa migliorare in futuro. Tutti

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SE VI È PIACIUTO WIN OR LOSE, GUARDATE ANCHE…

Se siete curiosi di farvi una idea più completa delle ultime produzioni televisive della Pixar, potete recuperare facilmente la Dream Productions di cui abbiamo ampiamente parlato, anche se forse sarebbe il caso di approfittare per un revival di due classiconi del passato incentrati su baseball e softball. In primis Ragazze vincenti, film del 1992 di Penny Marshall con Madonna, Geena Davis e Tom Hanks che racconta la storia degli inizi della All-American Girls Professional Baseball (e che nel 2022 ha dato vita alla omonima serie reboot su Prime Video), e qualcuno dei film derivati dallo storico Che botte se incontri gli “Orsi” del 1976 con Walter Matthau, sulla squadra giovanile più famosa del cinema, seguito dai sequel Gli Orsi interrompono gli allenamenti (1977), Gli Orsi vanno in Giappone (1978) e dalla serie La gang degli orsi (oltre al remake del 2005, Bad News Bears – Che botte se incontri gli Orsi).

 

Win or Lose

RASSEGNA PANORAMICA
VOTO
win-or-lose-la-recensione-della-serie-pixar-su-disneyId., Usa, 2025. Regia: Carrie Hobson e Michael Yates. Doppiatori (originali): Will Forte, Izaac Wang, Ian Chen, Jo Firestone, Winston Vengapally, Milan Ray, Josh Thomson, Erin Keif, Rosie Foss, Rosa Salazar, Chanel Stewart. Distribuzione: Disney+. Uscita: 19 febbraio