Adagio, la recensione del film di Stefano Sollima

Al cinema in prossimità del Natale il film più intimista di Stefano Sollima che chiude la sua trilogia criminale romana

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Stefano Sollima chiude la sua ideale trilogia criminale con Adagio, nei cinema italiani dal 14 dicembre con Vision Distribution, e guarda con speranza alle generazioni future. Da una sceneggiatura scritta con Stefano Bises, recitano Toni Servillo, Pierfrancesco Favino, Adriano Giannini, Valerio Mastandrea, Gianmarco Franchini e Francesco di Leva.

IL FATTO

Mentre incendi divampano minacciosi alle porte di Roma, un giovane si ritrova invischiato in una storia di segreti e ricatti più grande di lui. E chiede aiuto, quasi casualmente, a tre superstiti della malavita romana di 40 anni prima, chiamati a fare i conti con la ferocia ottusa dei criminali di oggi, ed anche con il senso da dare alle loro vite al tramonto.

L’OPINIONE

Se il cinema italiano di oggi sta ritrovando la via del rapporto con il pubblico e con le sale, è perché ha saputo imboccare con coraggio strade diverse da quelle consuete, come dimostrano i successi di C’è ancora domani di Paola Cortellesi ma anche quelli de Le otto montagne, La stranezza o de L’ultima notte di Amore. Adagio si inserisce in questo filone: indefinibile nel genere, sospeso come è tra thriller e dramma esistenziale, sorprendente sia per la storia, sia per il suo svolgimento, sia per il dosaggio di suspance e ritratti di diverse fisionomie dell’Italia di oggi, racconta una vicenda che sembra iniziare per caso in attesa che prenda il via quella vera, per poi coinvolgere (e travolgere) con una strana, inesorabile calma, (adagio, appunto) ogni cosa e volto presente nel film. Sollima, ormai non più rinchiudibile nella definizione di Maestro di genere, sa dirigere con efficacia straordinaria attori a loro volta straordinari, disposti a farsi “spostare” dalle loro abituali zone di comfort. E curando i dettagli in modo maniacale (vedi le lenti cosmetiche nere per rendere meno “buoni” gli occhi azzurri di Adriano Giannini). Ma è l’atmosfera ad avvolgere. Quell’aria di sconfitta imminente (per tutti), mentre il fuoco avanza dalla periferia e la stazione Tiburtina di Roma si appresta a trasformarsi in una sorta di nuova Grand Central Station di New York City, uno dei luoghi più celebri – e pericolosi – del cinema degli ultimi 60 anni.

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I precedenti film di Stefano Sollima, dagli italianissimi ACAB e Suburra agli hollywoodiani Soldado e Senza rimorso. Ma anche L’ultima notte di Amore di Andrea Di Stefano, con Pierfrancesco Favino, per le atmosfere sempre più scure e il senso di (strepitosa) casualità che sembra spingere avanti la storia.

 

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RASSEGNA PANORAMICA
VOTO
adagio-la-recensione-del-film-di-stefano-sollima Stefano Sollima chiude la sua ideale trilogia criminale con Adagio, nei cinema italiani dal 14 dicembre con Vision Distribution, e guarda con speranza alle generazioni future. Da una sceneggiatura scritta con Stefano Bises, recitano Toni Servillo, Pierfrancesco Favino, Adriano Giannini, Valerio Mastandrea, Gianmarco Franchini...