Amsterdam, la recensione del film con Christian Bale e Margot Robbie

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New York, anni Trenta. Burt e Harold, un medico e un avvocato. I due sono legati dall’avere vissuto insieme gli orrori della Grande Guerra, lavorano in team e vengono ingaggiati dalla figlia del loro vecchio generale per indagare sulla sua morte. Ma le cose prendono una piega molto complicata e durante i loro sforzi per salvarsi da false accuse i due finiranno con il reincontrare Valerie, il terzo lato di un triangolo che si era composto anni prima ad Amsterdam. Insieme dovranno sventare un terribile complotto ai danni del paese.

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Amsterdam è basato su un fatto realmente accaduto nel 1933, il tentativo di golpe a opera di un gruppo di facoltosi uomini d’affari noto come Business Plot, che avrebbe portato gli Stati Uniti ad allearsi con la Germania nazista.

La storia dei tre protagonisti di Amsterdam è invece assolutamente falsa, e sarebbe anche piuttosto affascinante nella sua follia, tra agenti segreti, alta borghesia newyorkese e soprattutto un sottofondo politico molto chiaro, atto d’accusa nei confronti della presidenza Trump e del suo ultimo atto, l’assalto al Campidoglio del gennaio 2021.

Purtroppo David O’Russell mette troppa carne al fuoco e perde il timone del film, che ha oltretutto evidentemente avuto notevoli problemi in fase di produzione prima e di montaggio poi. Ne è venuta fuori una bizzarra commedia dalla narrazione sconnessa e con un cast ricco come poche volte, che oltre ai tre protagonisti vede anche Margot Robbie Rami Malek, Anya Taylor-Joy, Robert De Niro, Zoe Saldana, Chris Rock, Mike Myers e Michael Shannon (gustosissimi entrambi) e addirittura Taylor Swift.

Tutti insieme in film che si perde a ogni passo e che per questo è costretto a fornire spiegazioni continue allo spettatore, senza però risolvere i suoi notevoli problemi, tanto narrativi quanto di regia. In tutto questo, però, si erge l’interpretazione di Christian Bale (qui anche produttore), che tiene in piede il film dalla prima all’ultima scena grazie al suo dottor Burt Berendsen.

Gli altri (soprattutto John David Washington, co-protagonista decisamente non all’altezza di Bale) sono contorno. Si esce dalla sala con la sensazione di avere visto un film senza capo né coda. E forse, vista la realtà, ha tutto molto un senso.

RASSEGNA PANORAMICA
VOTO:
amsterdam-la-recensione-del-film-con-christian-bale-e-margot-robbieNew York, anni Trenta. Burt e Harold, un medico e un avvocato. I due sono legati dall’avere vissuto insieme gli orrori della Grande Guerra, lavorano in team e vengono ingaggiati dalla figlia del loro vecchio generale per indagare sulla sua morte. Ma le cose...