CONFUSI E FELICI

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Italia, 2014 Regia Massimiliano Bruno Interpreti Claudio Bisio, Marco Giallini, Anna Foglietta, Massimiliano Bruno, Paola Minaccioni, Caterina Guzzanti, Pietro Sermonti, Kelly Palacios Produzione Fulvio e Federica Lucisano Distribuzione 01 Durata 1h e 45′ www.01distribution.it/film/confusi-e-felici

In sala dal

30 ottobre

Quando un esame agli occhi infausto gli fa chiudere bottega, a Marcello, psicanalista cinico e “ganassa”, divorziato e con figlia cuoca in Trentino che non vede mai, viene la depressione. In suo aiuto accorrono allora gli “ex” pazienti (uno spacciatore ansiogeno, un giornalista istericamente geloso e violento, una coppia in crisi sessuale, una ninfomane e un mammone quarant’enne ancor vergine), più la sua segretaria carinissima che si scopre laureata in lingue, pittrice di talento e iper colta. Riuscirà l’abbacchiato Marcello a reagire e ritrovare la gioia di vivere? Riuscirà ad affrontare una rischiosa operazione e magari le conseguenze non positive?

Massimiliano Bruno è una sorta di Re Mida dello spettacolo italiano. A teatro le sue commedie spopolano, per la tv ha scritto – per fare solo un esempio e con ciò ho detto tutto – I Cesaroni, per il grande schermo ha sceneggiato commedie buoniste di successo e ha diretto due bei film, Nessuno mi può giudicare (con una ottima Paola Cortellesi) e il feroce Viva l’Italia. Questa premessa per dire poi che non tutte le ciambelle escono col buco. Qui, da un’idea che ricorda quella di Verdone (come ha per primo notato Aldo Fittante) di Ma che colpa abbiamo noi, Bruno, anche interprete, cerca di tenere con il mastice la comicità romanesca da macchiette urbane al sentimentale amarognolo (in comedy) del dolore da esorcizzare, lo humour popolaresco con la love story, scivolando via via nella seconda parte quasi in una scaletta di numeri/brani musicali (molti estrapolabili a clip) a nascondere la leggerezza del plot. Insomma una soluzione ripetuta e un po’ troppo facile se non viene confortata da qualche straordinaria trovata visiva. Certo ogni tanto si ride, con le battute dialettali di Giallini e gli eccessi caricaturali degli altri, con Caterina Guzzanti e Rocco Papaleo (ma perché non appare nel poster e nel cast sulla locandina?) particolarmente survoltati. Ma è un assemblaggio di materiali diversi che vanno un po’ in tutte le direzioni, tranne quella di una originalità nello sviluppo della trama e delle caratterizzazioni dei personaggi che porti a qualche vera sorpresa.

Massimo Lastrucci