Una settimana nella vita di Moha, Valero e Pep, lavoratori in una piccola azienda di riparazioni alla periferia di Barcellona: sono loro che entrano nelle case e aggiustano ciò che è rotto.
Moha, il più giovane, è in prova per una settimana. È timido ma si comporta sorprendentemente bene con i clienti e dovrebbe sostituire Pep, che sta per andare in pensione. Ma Valero non è affatto a suo agio con il ritiro di Pep, dubita che Moha possa prendere il suo posto e pensa che i clienti non accetteranno facilmente un lavoratore marocchino.
I TUTTOFARE – L’OPINIONE
Film ibrido, documentario cioè strutturato come una fiction, I tuttofare della catalana Neus Ballús, che viene dal mondo del cinema del reale, affronta il tema dei pregiudizi osservando i fugaci rapporti tra una squadra di idraulici e i loro clienti attraverso lo sguardo di un immigrato marocchino che fa emergere le contraddizioni delle convenzioni occidentali e i preconcetti con i quali ci avviciniamo alle persone.
Per i tre protagonisti Valero Escolar, Mohamed Mellali e Pep Sarrà, I tuttofare è stata la prima esperienza come attori e i primi due hanno vinto per la migliore interpretazione al Festival di Locarno.
Dal lavoro “artigianale” della regista con i suoi protagonisti, durato tre anni, emerge l’autenticità delle emozioni, la verità di un quotidiano imprevedibile, sorprendente, a tratti surreale, che mescola commedia e dramma, umorismo e malinconia, tra vita vissuta e improvvisazione.
Un ritratto della condizione umana che spinge lo spettatore a un onesto confronto con la diversità dell’Europa contemporanea per abbattere barriere culturali e cancellare diseguaglianze sociali.
SE VI È PIACIUTO I TUTTOFARE GUARDATE ANCHE…
Alcarràs – L’ultimo raccolto, diretto da un’altra catalana, Carla Simón, film vincitore dell’Orso d’oro all’ultimo Festival di Berlino.
