MI CHIAMO MAYA

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Italia, 2015 Regia Tommaso Agnese Interpreti Matilda Lutz, Valeria Solarino, Melissa Monti, Carlotta Natoli, Giovanni Anzaldo Distribuzione Red Post Durata 1h e 35′

In sala dal

7 maggio

Quando Lena (Natoli), madre single di due figlie avute da uomini diversi (uno dei quali sconosciuto), muore, Niki (Lutz), sedicenne, e Alice (Monti), 9 anni, restano sole e vengono affidate a un’assistente sociale (Solarino). Per evitare di separarsi (la sorella maggiore è destinata all’affidamento, la minore a trasferirsi negli Usa dal padre naturale) decidono di fuggire dalla casa-famiglia in cui sono ospitate. Vagando per la città e i suoi quartieri, incontrano giovani noti o sconosciuti di estrazioni diverse, affrontando le incognite e le insidie di quello che alla fine si rivelerà un difficile e sofferto percorso di maturazione.

L’elaborazione di un lutto dolorosissimo; la fuga da un mondo ritenuto ostile; l’incomunicabilità con l’universo degli adulti, latitanti o interessati solo “per professione”; l’assenza, per le generazioni più giovani, di figure di riferimento, regole, ideali e valori se non quelli di un edonismo vacuo e fine a se stesso, che spesso sfocia in comportamenti (auto)distruttivi. Questi i temi affrontati da Tommaso Agnese nella sua opera prima ispirata a una ricerca sull’adolescenza nelle grandi città. Un esordio generoso, ma limitato dalla voglia di strafare, dagli eccessi in chiave “maudit” e da una protagonista dalla recitazione piuttosto monocorde.

Sergio Lorizio