I ragazzi della Nickel, la recensione del film tratto dal romanzo premio Pulitzer

L'apertura di Alice nella Città tra sperimentazione e grandi prove attoriali

0
I ragazzi della Nickel

Nel 2018 era stato tra i candidati al Premio Oscar per il Miglior Documentario (con Hale County This Morning, This Evening), oggi – finalmente – ma quest’anno le nomination sono due per il suo nuovo I ragazzi della Nickel. L’adattamento dell’omonimo romanzo di Colson Whitehead, vincitore del premio Pulitzer nel 2020, realizzato da RaMell Ross concorre infatti alle statuette per il Miglior Film e la Miglior Sceneggiatura non originale, motivo in più per non perderselo, soprattutto considerato che da giovedì 27 febbraio sarà disponibile su Prime Video.

LEGGI ANCHE: Oscar 2025, tutte le nomination

IL FATTO

1962, Florida. Elwood, un giovane di colore, ha avuto l’opportunità di ricevere una borsa di studio per il college, ma proprio in quello che sarebbe stato il primo giorno della sua nuova vita, viene incolpato di essere complice di un furto d’auto e mandato alla Nickel Academy, un riformatorio che si rivela essere molto peggio di una prigione. Qui conosce Turner. I due ragazzi diventano grandi amici e si sostengono a vicenda per sopravvivere.

I ragazzi della Nickel

L’OPINIONE

La storia raccontata nel romanzo e nel film è ispirata a fatti realmente accaduti, la Nickel Academy è basata sulla Dozier School, riformatorio dove per oltre un secolo si sono consumati orrori, soprattutto nei confronti dei giovani di colori che vi erano rinchiusi. Nickel Boys era destinato a diventare un film, preso in mano da RaMell Ross, al suo esordio nel lungometraggio di finzione, ma con una nomination all’Oscar per il miglior documentario all’attivo (Hale County, This Morning, This Evening, nel 2019).

Ross sceglie il 4:3, formato tanto in voga nel cinema indie, e una forma narrativa basata sulla soggettiva dei due protagonisti, che si palleggiano il punto di vista dalla prima all’ultima inquadratura del film. Sebbene un po’ faticosa, la cosa ha un senso, e dopo un po’ il flusso e lo scambio si segue senza troppi problemi. Il regista sperimenta, anche ingenuamente, con inserti onirici, viraggi, tagli di luce e d’inquadratura intrepidi. Tutto molto bello, e anche abbastanza superfluo, perché quando hai a disposizione una storia di tale potenza scelte classiche sarebbero state assai più efficaci e forse anche più sincere nei confronti dello spettatore.

Ma va bene così.

Nickel Boys in questa confezione è destinato di corsa agli Oscar, con ottime possibilità di emulare quanto già fatto anni fa da Moonlight. Tra Sleepers e Le ali della libertà, con una struttura temporale particolarissima la cui ragione non può essere svelata, il film si avvale di due giovani magnifici protagonisti, Ethan Herisse e Brandon Wilson, i Nickel Boys che si portano le due ore e venti di racconto sulle spalle e lo portano brillantemente a casa. Aspettiamoci di vedere due caselle su cinque delle nomination come migliore attore occupate da loro.

LEGGI ANCHE: Nickel Boys di RaMell Ross è il film d’apertura di Alice nella città 2024

SE VI È PIACIUTO NICKEL BOYS GUARDATE ANCHE…

Birdy e Le ali della libertà entrambe storie di amicizia e reclusione.

RASSEGNA PANORAMICA
VOTO:
nickel-boys-la-recensione-del-film-tratto-dal-romanzo-premio-pulitzerNickel Boys, Usa, 2024. Regia: RaMell Ross. Sceneggiatura: RaMell Ross, Joslyn Barnes. Con: Ethan Herisse, Brandon Wilson. Distribuzione: Prime Video. Durata: 2h e 20'. Uscita: 27 febbraio 2025